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Morti nella ricerca dei like!

Follia social smartphone

Si susseguono le notizie di incidenti mortali che corrono sui social

Possibile che la voglia di essere protagonisti, la voglia dei  proverbiali “cinque minuti di popolarità”, possa portarci ad essere sprezzanti della vita nostra e degli altri? E che i social, la orsa ai like, la ricerca dei follower, ci stiano rendendo sempre più delle belve affamate di consensi e condivisioni virtuali?
Gli ultimi fatti di cronaca sembrano purtroppo esplicare in maniera chiara questi concetti, più di molteplici analisi e mille parole.
Anche per il 18enne di Cassino morto nella notte tra l’11 e il 12 settembre, ci sarebbe un video che immortala la tragedia. Le indagini seguite allo schianto fatale tra moto, avvenuto sui tornanti che portano all’Abbazia di Montecassino, hanno infatti accertato che le moto erano due ed erano impegnate in una folle corsa tra loro.
Come detto, quei tragici istanti sarebbero registrati in un video. Immagini registrate con uno smartphone posizionato sul Suv che seguiva la moto. A consegnare il file nella mani dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile della compagnia di Cassino che indagano sulla dinamica dell'incidente, è stato il padre del ragazzo.
È stato immortalato anche lo scontro fatale tra un Suv Lamborghini e una Smart a Roma lo scorso 14 giugno fra via Archelao di Mileto e via di Macchia Saponara, tra Acilia e Casal Palocco.
A bordo della tanto costosa quanto potente auto, c’erano i Theborderline, tre giovani youtuber da 600.000 follower che erano impegnati in una challenge. Nel video si vede l’incidente nel quale la Lamborghini su cui viaggiavano è finita addosso alla Smart provocando la morte di un bimbo di 5 anni e il ferimento in modo grave della sorellina e della mamma.
C’è il video, lo stava girando proprio lui, che il 12 settembre 2023 immortala Abdhelafid El Idrissi a bordo di un Audi che ha invaso la corsia di marcia opposta schiantandosi contro una Nissan con a bordo una donna di 44 anni e i suoi due figli di 7 e 5 anni. 
Viaggiava a forte velocità sulla strada provinciale Santa Cecilia ad Alatri, in provincia di Frosinone, durante diretta Facebook, alla ricerca di followers ed era positivo ad alcol e droga. Per fortuna, mamma e figli se la caveranno. 
Riavvolgendo un pochino il nastro del tempo, andiamo indietro fino al 2017.  
È il 3 settembre 2017 quando in provincia di Prdonenone, Yassin Harchi, 32 anni di Anguillara, si riprende con il telefonino mentre guida sulle strade di Monselice, lo pubblica sul suo profilo Facebook e poco dopo finisce fuori strada e muore. 
Il 29 luglio 2018, Roberto Albanucci, di 17 anni, è morto travolto dallo scooter dell’amico lanciato a folle velocità, mentre sdraiato sull’asfalto di una strada secondaria, di notte, ne riprendeva l’assurda corsa con il telefonino. Una sbandata imprevista fa piombare il Phantom Malaguti condotto dall’amico, 16 anni appena, sul giovane che muore sul sul colpo.
Ma la voglia di protagonismo attraverso i social, ha fatto danni e purtroppo continua a farli anche quando chi si ritrova con lo smartphone in mano a fare riprese, è solo spettatore esterno.
È il 23 ottobre dello 2017 quando un uomo riprende con il telefonino la vittima di un incidente stradale agonizzante a terra. Lo spettatore, invece di chiamare aiuto, con il telefonino si è connesso a Facebook e ha iniziato a trasmettere la diretta dell'agonia, scrivendo: “Chi mi segue chiami aiuto!” e "C'è sangue, speriamo si salvi". È successo a Riccione (Rimini), in viale Veneto è la vittima è un ragazzo di 24 anni, Simone Ugolini, dopo un schianto in motorino contro un albero.
Lo scorso 1 aprile 2023, e purtroppo non è uno scherzo, uno uomo, anziché chiamare i soccorsi, riprende un altro uomo che brucia all’interno di un auto. Nella diretta social addirittura argomenta: “Senti che callo mamma mia”. Il video ritrae ritrae una persona sul GRA di Roma che sta morendo avvolta dalle fiamme all’interno dell’auto. A fare le riprese e a trasmettere le terribili immagini è un 53enne. 
Una follia che sa essere anche collettiva come accadde il 4 settembre 2020. All’interno di Euroma 2un uomo si sente male al centro commerciale e si accascia a terra. I presenti intorno si accalcano per riprendere con il cellulare fino ad ostacolare i soccorsi.
1 anno fa
Autore
Luca Morazzano

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