Macedonia del Nord, incendio e strage in discoteca
Il bilancio drammatico è di 59 morti e circa 100 feriti
Strage di giovani in una discoteca di Kocani, in Macedonia del Nord, dove almeno cinquantanove persone sono morte e 100 sono rimaste ferite nell'incendio scoppiato nel locale. Lo riporta l'agenzia locale Mia, citando fonti del ministero dell'Interno e precisando che nel momento in cui è scoppiato l'incendio nella discoteca della cittadina a circa 100 chilometri dalla capitale Skopje vi erano "circa 1.500 persone che assistevano ad un concerto".
Secondo le prime ricostruzioni dei media locali, l'incedio sarebbe stato provocato dall'utilizzo di fuochi d'artificio durante il concerto dei Dnk, un gruppo di hip-hop molto popolare nel Paese che aveva attirato un pubblico composto in maggioranza di giovani.
59 le vittime, di cui 39 identificate finora, e 100 le persone che sono rimaste ferite e "trasferite negli ospedali di Stip, Kocani and Skopje", ha detto il ministro dell'Interno della Macedonia del Nord, Pance Toskovski, arrivato sul luogo del terribile incendio che ha devastato la discoteca.
"In questo momento di profondo dolore, i nostri pensieri sono con quelli che hanno perduto i propri cari. Auguro ai feriti pronta guarigione e ai familiari delle vittime la forza per sopportare questa perdita inimmaginabile", il commento del primo ministro della Macedonia del Nord, Hristijan Mickoski, assicurando che il governo è "mobilitato a pieno" e "farà tutto il necessario per determinare le cause" dell'incendio divampato la notte scorsa.
"Esorto tutte le istituzioni coinvolte ad adottare misure immediate per aiutare i ferite e assistere le famiglie colpite", ha poi aggiunto. Intanto, il ministro dell'Interno Toskovski, ha confermato in una conferenza stampa che una delle prime ipotesi su cui si sta indagando è che l'incendio è stato provocato dai fuochi d'artificio lanciati durante il concerto.
Il ministro dell'Interno, che ha accompagnato il premier Mickoski sul luogo della tragedia, ha spiegato che le indagini si stanno concentrando sugli strumenti pirotecnici "usati per gli effetti di luce durante il concerto".
Quando sono stati accesi, ha aggiunto, "le scintille hanno raggiunto il soffitto, fatto di materiale altamente infiammabile, che ha preso rapidamente fuoco diffondendosi in tutto il locale e provocando un denso fumo".
I video postati sui social e girati prima dello scoppio dell'incendio mostrano l'utilizzo di "fontane da palcoscenico", che sono un tipo di fuochi d'artificio da interni solitamente usati durante i concerti.
Sono stati intanto "emessi quattro mandati di arresto" per l'incendio, ha poi annunciato il ministro dell'Interno senza fornire ulteriori dettagli.
Dal Papa a von der Leyen, il cordoglio per la strage di giovani
Dopo la tragedia, il Papa ha fatto inviare un telegramma in seguito all’incendio. In particolare, nel telegramma a firma del card. Pietro Parolin, il Pontefice trasmette ai famigliari delle vittime, “prevalentemente giovani l’espressione del suo profondo cordoglio, significando la sua spirituale vicinanza ai feriti”. Il Papa assicura il ricordo nella preghiera a quanto hanno perso la vita invocando “celeste conforto per quanti soffrono per le conseguenze di così dura prova”.
"Sono addolorata per la tragica perdita di vite umane nell'incendio di Kocani". E' quanto scrive la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, in un post su X in cui esprime "le più sentite condoglianze per le famiglie delle vittime" della strage. "La Ue è solidale con il popolo della Macedonia del Nord in questo momento difficile", conclude Von der Leyen.
Anche il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, esprime la solidarietà della Ue "al popolo della Macedonia del Nord in questo momento di lutto". "Ho il cuore spezzato per la perdita di così tanti giovani nel terribile incendio - scrive su X - i miei pensieri vanno ai familiari delle vittime di questa tragedia".
"Esprimo le mie condoglianze alle famiglie dei tanti giovani coinvolti nel tragico incendio avvenuto nella notte a Kocani". E' quanto scrive su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Siamo vicini a un paese europeo amico in questo momento di grande difficoltà", conclude Tajani.