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Addio a Robert Redford: Se ne va a 89 anni l'icona di Hollywood

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Pluripremiato per i tanti film diventati pietre miliari del cinema

Il mondo del cinema piange oggi la scomparsa di una delle sue leggende più amate. Robert Redford, l'attore, regista e attivista che ha incarnato per decenni il sogno americano sullo schermo, è morto martedì 16 settembre 2025 nella sua casa di Provo, nello Utah, all'età di 89 anni. La notizia è stata confermata dalla sua rappresentante Cindi Berger, che ha dichiarato come l'attore si sia spento nel sonno "nel posto che amava, circondato da coloro che amava" Variety.

L'Ultimo Golden Boy di Hollywood
Con i suoi capelli biondi arruffati, la mascella scolpita e il sorriso da un milione di dollari, Robert Redford ha rappresentato per generazioni l'ideale dell'uomo americano. La sua morte segna la fine di un'era, quella degli ultimi divi del cinema classico che hanno saputo trasformare il loro carisma in strumento di cambiamento sociale e culturale.

Nato a Santa Monica, California, nel 1936, Redford ha vissuto la sua infanzia durante la Seconda Guerra Mondiale, un'esperienza che lui stesso ha descritto come "uno dei momenti più felici della mia memoria perché tutti erano uniti dallo sforzo bellico" New York Times.

Una Carriera Leggendaria
La carriera di Redford ha attraversato oltre sei decenni, iniziando dalla televisione negli anni '50 con apparizioni in show iconici come "Perry Mason", "Alfred Hitchcock Presents" e "The Twilight Zone". Il suo debutto cinematografico nel 1962 con "War Hunt" ha segnato l'inizio di una delle carriere più brillanti di Hollywood.

I Film che Hanno Fatto la Storia
La sua consacrazione è arrivata nel 1969 con "Butch Cassidy and the Sundance Kid", dove ha fatto coppia con Paul Newman in quello che è diventato il film più redditizio dell'anno. Questo sodalizio si è ripetuto nel 1973 con "The Sting", che gli è valso la sua unica nomination all'Oscar come attore e ha contribuito a farlo diventare la star numero uno del box office per tre anni consecutivi.

Tra i suoi film più memorabili:

"All the President's Men" (1976): Il thriller politico su Watergate che ha contribuito a produrre e in cui ha interpretato il giornalista Bob Woodward
"The Way We Were" (1973): Il romantico melodramma con Barbra Streisand che ha cementato la sua reputazione di sex symbol
"Three Days of the Condor" (1975): Il thriller paranoico della CIA che ha anticipato molte paure contemporanee
"Out of Africa" (1985): Il dramma epico con Meryl Streep che ha mostrato la sua maturità artistica

Il Regista Visionario
Nel 1980, Redford ha vinto l'Oscar come Miglior Regista per il suo debutto dietro la macchina da presa con "Ordinary People", un dramma familiare di straordinaria sensibilità che ha rivelato il suo talento nella direzione degli attori e nella costruzione di narrazioni intime e profonde.

Come regista, ha dimostrato una particolare attenzione per i temi sociali e politici americani, dirigendo film come:

"Quiz Show" (1994): Sulla corruzione nei quiz televisivi degli anni '50
"All the President's Men" (1976): Come produttore esecutivo del thriller su Watergate
"The Conspirator" (2010): Sul processo ai cospiratori dell'assassinio di Lincoln
Il Padrino del Cinema Indipendente
Forse l'eredità più duratura di Redford è stata la fondazione del Sundance Film Institute nel 1981 e del festival che porta il suo nome. Questa iniziativa ha rivoluzionato il panorama cinematografico americano, offrendo una piattaforma vitale ai filmmaker indipendenti e diventando il più importante evento cinematografico degli Stati Uniti per i giovani talenti.

"Credo che ci sia spazio per il cinema d'impegno, e dovrebbe esserci," ha dichiarato Redford nel 2002. "Penso sia del tutto appropriato concentrarsi sulle questioni sociali e culturali del nostro tempo" Variety.

L'Attivista Ambientale
Parallelamente alla sua carriera cinematografica, Redford è stato un pioniere dell'attivismo ambientale, utilizzando la sua celebrità per proteggere luoghi come l'Arctic Wildlife Refuge dell'Alaska dagli interessi petroliferi. La sua passione per l'ambiente si rifletteva anche nella scelta della sua residenza nelle montagne dello Utah, dove ha trascorso i suoi ultimi momenti.

Gli Ultimi Anni

Negli ultimi anni della sua carriera, Redford ha continuato a stupire con performance memorabili. La sua interpretazione quasi silenziosa in "All Is Lost" (2013) di J.C. Chandor, dove interpretava un uomo disperso in mare, è stata acclamata dalla critica come una delle migliori della sua carriera. Il suo ultimo ruolo cinematografico è stato nel 2019 in "Avengers: Endgame", dove ha ripreso il personaggio di Alexander Pierce.

Un'Eredità Immortale
La morte di Robert Redford chiude il capitolo di un artista che ha saputo essere contemporaneamente star del sistema hollywoodiano e suo critico più sottile. Come ha osservato il regista Sydney Pollack, che lo ha diretto in sette film: "È un attore molto istintivo e impulsivo. Non c'è nulla di studiato o premeditato nel suo lavoro" Variety.

Redford lascia la moglie Sibylle Szaggars, due figli e diversi nipoti. Ma soprattutto, lascia un'eredità cinematografica e culturale che continuerà ad ispirare generazioni di artisti e attivisti. Il suo Sundance Festival continuerà a essere il faro del cinema indipendente americano, testimonianza vivente della sua visione di un'arte cinematografica libera dai compromessi commerciali.

Nel salutare questo gigante del cinema, ricordiamo non solo l'attore dal fascino magnetico, ma l'uomo che ha utilizzato il suo successo per cambiare il mondo, un fotogramma alla volta. Il sogno americano che Robert Redford ha incarnato sullo schermo continuerà a vivere attraverso le sue opere e l'eredità culturale che ha costruito con passione e dedizione per oltre sessant'anni di carriera.

 

16 Settembre
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