Lutto nel mondo del giornalismo e dello sport, è morto Galeazzi
Gianpiero Galeazzi aveva 75 anni e da tempo era malato. Indimenticabili tante sue telecronache
Dalle telecronache delle gare degli Abbagnale alle Olimpiadi, a quelle del tennis, passando per i suoi fuori onda “Mi-ti-ci”, sono tanti i ricordi che ognuno di noi ha di Gianpiero Galeazzi. Il Bisteccone, questo il suo soprannome, si è spento a seguito di una malattia che lo aveva colpito negli ultimi anni, all’età di 75 anni. Adriano Panatta, leggenda del tennis italiano lo ha ricordato così: “professionista pazzesco, con lui telecronache tra scherzi e risate. Ricordo che faceva le telecronache quando io ancora giocavo. Quando abbiamo iniziato a farle insieme forse erano meno tecniche e schematiche di quelle di oggi, sicuramente molto più umane, come lo era lui. Mi dispiace tantissimo, sapevo che non stava bene. Eravamo molto amici con Giampiero. Con lui ho solamente bei ricordi, tanto allegri, divertenti. Era un professionista pazzesco, veniva a fare le telecronache preparatissimo, sapeva tutto. Ogni tanto gli facevo qualche scherzo, si avventurava in una disquisizione tecnica, io allora gli facevo no con la testa apposta - racconta ridendo - e lui, bravissimo, cambiava subito versione. Io poi gli dicevo che scherzavo, era molto divertente questa cosa”. Nella sua pluridecennale carriera Galeazzi aveva più volte intervistato Maradona ed era presente al San Paolo il giorno dello scudetto del Napoli quando finì con il festeggiare negli spogliatoi con i partenopei. Quando Maradona è morto, lo aveva ricordato così: "Un amico lontano. Ho avuto la fortuna di essere accanto a lui nei momenti più importanti della sua e della mia carriera in Rai. Un uomo di calcio, il migliore, il più forte di sempre probabilmente. Non solo un campione in campo, ma anche un grande uomo di spettacolo. Non potrò mai scordare negli spogliatoi del Napoli, il giorno del primo scudetto del club partenopeo nel 1987. Ebbi l'intuizione di dargli il microfono in mano. Si trasformò in uno show, con Diego che iniziò a intervistare tutti i suoi compagni. Rappresenta e ha rappresentato molto per me - aggiungeva Galeazzi - eravamo amici, andavamo spesso a mangiare la pizza a Napoli nei migliori ristoranti, a Mergellina. Spesso mi faceva il verso e ogni tanto mi diceva 'che ca... hai detto l'altra volta in trasmissione Giampiero. Sono davvero sconvolto, mi mancherà”. Il titolare del ristorante Capo Boi, racconta “Il nostro Giampierone, quello che abbiamo conosciuto tutti, sempre allegro, affettuoso. Una persona fantastica, meravigliosa. Era da noi tutti i giorni, per questo lo omaggiammo con una sedia di legno, fatta a mano in Sardegna per lui, simbolo di Capo Boi. E' venuto a mancare un grande amico".
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