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In vigore il nuovo Decreto Infrastrutture

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Nel provvedimento, Comitato per la Ccs al Mase e fondi per le imprese che operano in Africa e Piano Mattei

È in vigore dal 30 giugno il decreto legge n. 89/2024, meglio noto come DL Infrastrutture. Approvato in Consiglio dei ministri il 24 giugno e composto da 13 articoli più un allegato, il testo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di sabato 29 giugno.

All’interno, una serie di misure eterogenee, come suggerisce anche il nome: “Disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport”. Tra queste, l’istituzione al Mase di un Comitato Ccs, in attuazione del D.Lgs n. 162/2011 di recepimento della direttiva 2009/31/CE in materia di stoccaggio geologico della CO2.

Nella parte del DL dedicato agli “investimenti di interesse strategico” figurano misure per sostenere la presenza delle aziende italiane in Africa, incluse le iniziative previste nell’ambito del Piano Mattei.

In particolare, il DL 89/2024 interviene innanzitutto sul cosiddetto Fondo 394, lo strumento di finanziamento di gestito Simest in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri per supportare l’internazionalizzazione delle imprese, prevedendo risorse ad hoc (fino a 200 mln €) per la concessione di finanziamenti agevolati a quelle che sono presenti, esportano o si approvvigionano nel continente africano - incluse le loro aziende fornitrici - con l’intento di sostenerne spese di investimento per il rafforzamento patrimoniale, investimenti digitali, ecologici, produttivi o commerciali. Prevista anche la possibilità di accedere a quote a fondo perduto fino al 10% dei finanziamenti concessi, percentuale che raddoppia per le imprese localizzate nel Mezzogiorno.

Per sostenere progetti promossi nell’ambito del Piano Mattei, inoltre, il DL Infrastrutture autorizza Cassa depositi e prestiti a concedere finanziamenti sotto qualsiasi forma, entro un limite massimo di 500 mln € per il 2024. Priorità verrà accordata alle imprese stabilmente operative in Africa per realizzare interventi in: infrastrutture; tutela dell’ambiente e approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche; salute; agricoltura e sicurezza alimentare; manifatturiero. Per massimizzare l’impatto di tale intervento, le esposizioni di Cdp sono assistite dalla garanzia dello Stato, nei limiti di 400 mln € per il 2024, in misura pari al 80% in relazione al singolo intervento (a tal fine è prevista l’istituzione di un fondo di garanzia ad hoc nello stato di previsione del Mef).

Infine, il DL 89/2024 prevede che un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con la Farnesina, determini l’orientamento strategico e le priorità di investimento delle risorse del Fondo italiano per il clima da destinare, anche in parte, a supporto delle finalità e degli obiettivi del Piano Mattei.


 

2 Luglio
Autore
Luciano Razzano

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