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Nel 2023 l'edilizia in Italia è andata meglio che all'estero

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I valori statistici di Francia, Spagna e Germania dicono che il settore costruzioni italiano è secondo solo a Grecia, Lituania e Rep. Ceca

Il Rapporto FIEC evidenzia come nel 2023, tra le principali economie europee, l’Italia sia risultata la più resiliente in termini di investimenti in costruzioni. In particolare, la stima Ance è di un aumento dei livelli produttivi del +5%, rispetto alla stazionarietà della Francia (+0,3%) e al contenuto incremento della Spagna (+2,1% rispetto al 2022). La Germania per il terzo anno consecutivo manifesta ancora segnali negativi, con una ulteriore flessione del -2,7% rispetto al 2022.

Una crescita superiore rispetto all’ottima performance italiana si rileva solo per la Grecia (+21,2%), grazie all’implementazione del piano di ripresa e resilienza nazionale, e per alcuni paesi dell’Est Europa come la Lituania (+11,9%) e la Repubblica Ceca (+8,2%).

La dinamica positiva delle costruzioni in Italia è stata trainata, soprattutto, dagli incentivi fiscali per la riqualificazione abitativa che hanno sostenuto il comparto della manutenzione abitativa, giunto ormai a rappresentare il 40% degli investimenti settoriali totali. Positivo anche il comparto delle opere pubbliche, grazie all’avvio dei lavori legati al PNRR e alla chiusura al 31 dicembre 2023 della programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali europei.

Nel 2024 per il settore delle costruzioni è previsto un calo generalizzato che coinvolge quasi tutti i paesi europei, con la Germania che prosegue nella tendenza negativa (-2,7%) e la Francia e l’Italia che manifestano un primo cambio di segno con flessioni rispettivamente pari a -4,5% e -7,4%. Di contro, la previsione per la Spagna è ancora di un ulteriore aumento degli investimenti in costruzioni del +3,5% su base annua.

Tuttavia, come emerge dal Rapporto, lo scenario riferito al medio-lungo periodo è improntato ad un progressivo miglioramento. L’attuazione dei rispettivi piani nazionali nell’ambito del Next Generation EU rappresenta un forte sostegno agli investimenti pubblici. A ciò si aggiunga anche la recente approvazione in sede europea della direttiva “case green”, che impone la riduzione dei consumi per gli edifici residenziali e non, ponendo la riqualificazione degli immobili al centro delle politiche di transizione ecologica, garantendo alle costruzioni un ruolo chiave nel futuro sviluppo di una Europa più digitale, tecnologica e ad emissioni zero.

29 Giugno
Autore
Luciano Razzano

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