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Rincaro prezzi materie prime, urge una soluzione

soldi euro

I preventivi emessi prima degli aumenti non sono più rispettabili. A rischio i segni + di settore registrati grazie ai bonus

L’accelerazione impressa al comparto edilizio dai bonus, potrebbe ritrovarsi risucchiato in pochi mesi dal rincaro delle materie prime che sta facendo saltare tutti i preventivi già emessi.

Gli esempi rendono l’idea meglio di mille parole:

il ferro necessario per il cemento armato è aumentato del 243,3%

il PVC è aumentato del 73,8%

il rame del 38,6% l’energia elettrica del 73,9%

il polietilene di oltre il 100%.

I preventivi emessi prima dei rincari si sono quindi disallineati dai costi poi effettivamente praticabili.

Il presidente dell’Ance Gabriele Buia ha lanciato l’allarme: “Tutto ciò che si è fatto con il bonus rischia di essere annullato, anzi di determinare una situazione complessa e problematica tra aziende e committenti. Occorre un intervento immediato ma non sarà semplice porre un rimedio a rincari così forti e generalizzati. Non è chiaro come il governo possa in qualche modo compensare questa situazione. Se l’inflazione dovesse espandere la sua morsa non ci sarà bonus che tenga”.

Da questo settembre anche le bollette energetiche avranno un forte rincaro e tanti comparti possono essere messi in crisi dagli aumenti. Se a questo sommiamo la penuria di alcune materie prime, vediamo come la situazione sia difficilmente prevedibile.

Infatti la questione non è solo legata ai prezzi delle materie prime (questione principale) ma anche ai ritardi negli approvvigionamenti.

Comunque sin ora il governo non ha prodotto nulla. Il Dl semplificazioni non è intervenuto sulla materia come invece alcuni speravano. Stesso discorso per il decreto Infrastrutture che ha lasciato tutto sostanzialmente invariato. Ma intanto il tempo passa.  

2 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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