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Roccasecca dei Volsci, la Petroni è alla ricerca del tris

Barbara Petroni, sindaco di Roccasecca dei Volsci

Piccoli Comuni al voto: quando venne eletta la prima volta sindaco, Barbara Petroni aveva 35 anni. Dieci anni dopo è in corsa per la terza volta

Nata il 16 maggio 1976, a 45 anni Barbara Petroni è candidata a sindaco di Roccasecca dei Volsci per quello che sarebbe il suo terzo mandato. Un terzo mandato che è ammesso dalla legislatura corrente senza neppure la richiesta di una deroga, per i comuni al di sotto di 3 mila abitanti, quale è appunto il piccolo centro lepino. Un centro lepino che negli ultimi dieci anni contraddistinti dalla giovane “sindaca” ha saputo riallacciare i rapporti con gli enti sovra comunali e con i comuni limitrofi oltre che rilanciarsi dal punto di vista turistico e attrattivo.

Con grande disponibilità ha risposto alle nostre domande:

Da sindaco uscente, cosa ha rappresentato la consiliatura ormai in fase di conclusione?
Questa legislatura posso raccontarla in due modi diversi.

Dal punto di vista politico posso dire che questi cinque anni hanno rappresentato una svolta sin dalla composizione della lista, tanti volti nuovi, tanti esponenti della società civile uniti per lasciarsi alle spalle una pesante eredità, cinque anni vissuti drammaticamente tra denunce ed indagini, che hanno impoverito il Paese a livello di possibilità di programmazione ed investimenti. Tutta la legislatura è stata segnata da una apertura verso la minoranza, collaborativa e costruttiva, che è poi sfociata nella confluenza della stessa nella lista attuale.

Dal punto di vista amministrativo, invece, abbiamo incontrato diverse difficoltà legate soprattutto ad eventi esterni, dapprima il forte vento del febbraio 2019 che ha distrutto una gran parte dei tetti del centro urbano, dall’altra la pandemia che ci affligge da due anni.

Nonostante gli avvenimenti avversi questa amministrazione ha lavorato tantissimo, intercettando finanziamenti e realizzando lavori funzionali al miglioramento della vivibilità del Paese, dal punto di vista della sicurezza, dell’aumento dei servizi ed, anche, da un punto di vista estetico.

Quali sono i motivi che l'hanno portata a maturare la scelta di riproporre di nuovo una sua candidatura?

Ho scelto di ricandidarmi nuovamente perché tanti cittadini hanno dimostrato di avere fiducia in me e me lo hanno chiesto espressamente.

La mia terza candidatura non è finalizzata a non lasciare spazio ad altri, ma ha il senso di mettermi ancora a disposizione del mio Paese, della mia gente, per continuare a far crescere questo Paese, dove vivo da sempre, e dove ho deciso di far crescere i miei figli.

Sicuramente la mia scelta è legata anche al fatto che la pandemia mi ha impedito, rallentando le procedure, di portare a termine alcune opere che ho iniziato e che mi piacerebbe portare a conclusione così come progettate.

Quali sono le differenze, a livello di campagna elettorale ma anche di suo atteggiamento, rispetto alla prima volta.

Rispetto alla mia prima e seconda candidatura sicuramente oggi ho una maturità diversa, posso dire che sono in grado di lasciarmi scivolare addosso cattiverie ed accuse infondate perché sono consapevole del mio operato a favore della Comunità. Ho maggior forza derivante anche dalla composizione della lista, composta da persone di spessore, da ragazzi e dal gruppo della minoranza uscente. Un rafforzamento che mi da grande sostegno morale perché è una iniezione di fiducia.

Come ha influito il Covid e il lockdown seguito alla Pandemia, nel puntare lo scenario?

Il Covid e la pandemia hanno influito in maniera importante sul modo di vivere e di vedere le cose, anche dal mio punto di vista di sindaco. Ho visto sotto nuovi occhi il mio Paese, che si è dimostrato unito, solidale, serio e rispettoso delle regole. Mi sono sentita molto orgogliosa di essere investita di questo ruolo in un periodo così drammatico della storia dell’umanità e ho dato tutta me stessa per proteggere il più possibile i miei concittadini e per aiutare chi si è trovato in difficoltà maggiori.

Un messaggio al suo/suoi avversari.

Ai miei avversari vorrei chiedere di mantenere bassi i toni della campagna elettorale, evitando di mettere in campo accuse infondate e cattiverie gratuite. Una società seria e civile si affronta senza colpi bassi e lascia ai cittadini la libertà di esprimersi. Inoltre, una bella dimostrazione di libertà di espressione democratica sarebbe quella di evitare di promettere cose irrealizzabili od opportunità di lavoro improbabili ai soli fini elettorali. Ho sempre scansato questo modo di fare politica ed insieme ai miei collaboratori ed alla mia squadra mi voglio distinguere anche per questo.

Un messaggio ai suoi elettori già indirizzati e potenziali.

Ai miei potenziali elettori voglio fare un appello a sostenere me ed il mio gruppo perché di noi si possono fidare. Noi saremo sempre qui per risolvere le problematiche che di volta in volta si presenteranno con umiltà e con la stessa immutata passione volta a far crescere il territorio ed a mettere sempre il cittadino al centro della vita amministrativa.

Domanda extra "di genere": ci sono delle problematiche maggiori ad essere un sindaco donna?

Oggi le problematiche di genere sono abbastanza ridimensionate. Essere sindaco donna mi consente di avere maggiore empatia con i cittadini perché l’approccio è di tipo diverso rispetto agli uomini, senza nulla togliere a nessuno. Non ho la sensazione di essere in svantaggio in quanto donna perché so benissimo che a prescindere dal genere quello di cui ha bisogno un Paese, sono la serietà , l’impegno, la passione e soprattutto l’onestà. 

2 anni fa
Autore
Luciano Razzano

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