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Se la scelta dell’auto green diventa anti-economica

Colonnina elettrica

L’ascesa dei prezzi di diesel, benzina, metano ed elettricità getta nel dubbio chi è in procinto di acquistare un’auto e chi lo ha già fatto

Sembra un ascesa continua e irrefrenabile quella che sta riguardando l’aumento dei prezzi dei carburanti e delle altre componenti energetiche in Italia.

Tali aumenti generalizzati e decisamente marcati rimettono in discussione le scelte di mobilità fatte dai tanti italiani che negli ultimi mesi hanno acquistato un auto e con un occhio all’ambente, uno al risparmio, hanno optato per un auto poco inquinante, si ritrovano ora a pagare dazio con un salasso non indifferente quantificabile intorno ai 15 euro in più per ogni pieno.

I conti sono presto fatti: rispetto a giungo 2020, il prezzo della benzina così come quello del diesel alla pompa, sono lievitati in maniera continua fino ad arrivare a questo ottobre 2021 (già lo scorso settembre) ad un aumento medio di circa 30 centesimi in più al litro che determina un aumento per un pieno di circa 50 litri ad un costo ulteriore di 15 euro.

Per chi ha optato per il metano, il salasso è presto servito perché a causa del quasi raddoppio del prezzo del gas più naturale che esista (destinato ad aumentare ancora se veramente, come pare, la Russia è intenzionata a razionare il quantitativo di metano esportato per fare fronte alla richiesta imposta da un inverno che si annuncia decisamente rigido), si ritrova con aumento ad ogni pieno quantificabile sui 13/15 euro in più rispetto alle scorse settimane.

Aumento che si registrerebbe ad oggi anche a chi si ritrovasse a pagare l’energia elettrica per ricaricare la propria auto green. Auto green su cui si aprono poi considerazioni a parte nel caso la tecnologia elettrica si diffondesse a livello di massa. La prima considerazione nascerebbe proprio sulla possibilità di assicurare l’energia sufficiente a ricaricare milioni di auto elettriche in circolazione; per non parlare della possibilità, quanto mai remota, di avere ognuno a casa la colonnina elettrica per ricaricare la propria auto. Auto che a quel punto non potrebbero più godere di agevolazioni nella circolazione di cui godono oggi (parcheggi gratuiti, sgravio di imposte di bollo e accesso in zone a traffico limitato) per ovvie controindicazioni logistiche. Per noi parlare poi dello smaltimento delle batterie che muovono questo tipo di veicoli e che periodicamente devono essere sostituite.

E’ forse arrivato quindi il momento di progettare una società sostenibile la cui mobilità non tenda a veicoli individuali ma pubblici e dovendo spostarci da soli, si cominci a pensare a farlo con mezzi che non richiedono fonti di energia esterna.

 

2 anni fa
Foto: flickr.com
Autore
Luca Morazzano

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