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Il Verona ridicolizza la Juventus battuta 2-1 al Bentegodi

Cholito Giovanni Simeone

Per i bianconeri al quarto ko in 11 giornate di campionato è buio pesto; per gli scaligeri quest’anno la salvezza appare obiettivo riduttivo

Dopo che per la Lazio, il Bentegodi è fatale anche per La Juve. Anzi, per la Juve è proprio una pietra tombale su una stagione che rischia di trasformarsi in un vero e proprio incubo con ifantasmi delle annate targate Marchesi e Maifredi, che tornano ad aleggiare dalleparti di Torino.

Perché, con tutto il rispetto, se fai sembrare Giovanni Simenone un novello Hernan Crespo, che sigla due gol in tre minuti, uno con un tap-in, uno con un tiro a giro impeccabile ma indisturbato, in più segnando anche un terzo gol che viene annullato, allora hai di che preoccuparti.

Gli episodi sicuramente non girano bene ai bianconeri neanche stavolta, a cominciare dalla lista degli indisponibili che è sempre piena, ma quando il Verona, con pieno merito, risolve la gara in poco più di un quarto d’ora e domina in lungo e in largo il primo tempo, sembrando la squadra con il miglior caclio d’Italia, allora qualche domanda devi fartela.

Inutile pensare agli episodi, al tiro di Dybala fuori di un nulla, al miracolo di Montipò nel finale o al gol di McKennie che se c’era prima al posto di...

Devi chiederti invece come mai Igor Tudor lo scorso anno era uno dei secondi inascoltati di Pirlo, sulla tua stessa panchina, e nessuno si è accorto di trovarsi di fronte ad un signor allenatore.

Un allenatore capace di dare un carattere e un’anima alla propria squadra.

Anima e carattere che mancano totalmente alla Juve.

La tecnica non è il problema vero di questa Signora, che invece manca di carattere. Analizzando bene la rosa, ci si accorge che a mancare non sono i piedi buoni perché in una formazione in cui potresti pensare ad un 4-2-3-1 che davanti alla linea difensiva propone Locatelli (o Arthur) e Bentancour (o Rabiot), con i tre dietro alla punta Morata (o Kean) che sono Chiesa (o Bernardeschi), Dybala (o Kaio Jorge), Kulusevsky (o Cuadrado) con McKennie jolly, a mancare non sono i piedi, bensì la cattiveria agonistica e l’ignoranza calcistica di giocatori che in campo non vedono altro che la vittoria e la inseguono sopra ogni cosa.

Per quanto riguarda il Verona, gran complimenti e la sicurezza che al Bentegodi cadranno altre teste eccellenti.

3 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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