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Koutsoupias segna il pari e tiene acceso un lumicino di speranza

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Un gol di Sersanti indirizza il match per gli ospiti ma il pari del Frosinone arriva in extremis

Un gol di Koutsoupias tiene accese le speranze del Frosinone che evita in pieno recupero una sconfitta che avrebbe potuto aprire un abisso. 
Il Frosinone parte deciso a tenere il pallino del gioco e ci riesce. Quello in cui fatica è trovare però spazio in fase di attacco visto che la Reggiana gioca compatta e con le linee vicine. Il Frosinone è di nuovo schierato con la difesa a quattro (A. Oyono, Monterisi, Lusuardi e Di Chiara da destra a sinistra, Koutsoupias, Bohinen e Darboe a centrocampo, Canotto e Kvernadze accanto ad Ambrosino con i due pronti a scalare a centrocampo in contenimento. Il primo tiro del match bisogna attenderlo 12’ e arriva dai piedi di Koutsoupias che da fuori area spara però fuori misura. Il primo calcio d’angolo arriva invece al 14’, a batterlo è proprio il Frosinone ma lo schema basso tra Ambrosino e Di Chiara è probabilmente realizzato ma e e non porta niente. Speculare la Reggiana che schiera tra i pali l’ex della gara, Bardi che è pure il capitano degli ospiti. La Reggiana risponde solo al 27’ ma è una risposta che fa venire i brividi al Frosinone quando Vergara svetta di testa in area su cross dalla destra e manda la palla di pochissimo oltre il palo della porta di Cerofolini. LA buona riuscita della trama offensiva da coraggio alla formazione ospite che comincia ad alzare il proprio baricentro e a spingere nella propria zona d’attacco. Proprio la Reggiana trova il gol al 41’ con Sersanti che è il più lesto su una respinta sbagliata di Lusuardi e spedisce sotto alla traversa per uno 0-1 che fa vedere i fantasmi al Frosinone. I gialloblu provano la reazione immediata con Koutsoupias che al 43’ guadagna una punizione da circa 25’ metri; Ambrosino la calcia angolata ma non forte e Bardi si rifugia in angolo. Dal corner nasce poco e dopo poco arriva l’intervallo. Nella ripresa mister Greco gioca la carta Pecorino che entra al posto di Darboe e si piazza al centro dell’attacco con Ambrosino, Canotto e Kvernadze a sostegno, Kputsoupias e Bohine in mediana con compiti contenitivi e modulo che passa dal 4-3-3 al 4-2-3-1. E ad inizio ripresa il Frosinone tenta un forcing che porta però solo un paio di angoli e delle proteste per un tocco di mano. La Reggiana però, oltre a difendere, quando può affonda e al 52’ è Girma a sparacchiare a lato da buona posizione. Ci prova per il Frosinone Di Chiara su punizione al 54’ ma il suo ritiro finisce sopra la traversa, non di molto. È però la Reggiana a sfiorare il raddoppio al 56’ con Gondo chiuso sottomisura da Cerofolini sull’imbeccata di tacco di Vergara. Nel Frosinone arriva quindi il momento di Ghedjemis e Kone che rilevano Canotto e Bohinen al 59’.  La Reggiana, che intanto ha spezzato il ritmo degli avversari, cambia pure con Portanova che rileva Gondo mentre Monti sostituisce Lucchetti che si è infortunato. Mister Greco si gioca allora la carta Begic che sostituisce Kvernadze e riequilibra il Frosinone in un 4-4-2 dove i laterali sono spesso alti. Kputsoupias ci prova da fuori ma il suo rasoterra al 71’ finisce tra le braccia di Bardi. Ben più difficile l’intervento dell’ex al 73’ sul tiro di Ambrosino. Ci prova anche Kone ma il suo tiro al 77’ è solo potente ma centrale per Abrdi che neutralizza. Al 79’ entra pure Partipilo per Di Chiara mentre nella Reggiana Vido e Rehinart rilevano Gima e Ignacchiti. Il Frosinone ci riprova all'81' ma è ancora Bardi a dire di no al gol della sua ex squadra. Nel finale giallo a Kone da una parte, a Rehinart dall'altra, poi pure Ghedjemis ma ha farla da padrone è la confusione nervosa. I nervi che spingono avanti il Frosinone con generosità e che al 92' fruttano il gol dell'1-1 firmato di testa in mischia da Koutsoupias che riesce a battere un Bardi fin lì insuperabile. Non vale tre punti ma vale lo stesso tanto il gol che al 92' segna il punto del pari per il Frosinone. I play out sono però distanti sette punti, la salvezza diretta otto, le gare da giocare sono 12. 
16 Febbraio
Autore
Luca Morazzano

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