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Falso e rifiuto atti d’ufficio nella Polizia Locale, sospesi in 2

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Sezze, paese in provincia di Latina, di nuovo alla ribalta per vicende giudiziarie stavolta legate al comportamento di due agenti dei Vigili Urbani

Tiene banco in provincia di Latina, seconda provincia del Lazio dopo Roma, quanto accaduto a due Vigili di Sezze, paese venuto alla ribalta nazionale nei mesi scorsi scabrose vicende a metà tra fatti di cronaca e pruriginosi particolari di gossip legate al cimitero, dove la casa del custode era stata trasformata in casa di appuntamenti e non solo.

Con un’ordinanza di interdizione emessa dal Gip del Tribunale di Latina, due agenti della Polizia Locale di Sezze, paese da 25 mila abitanti della provincia pontina, indagati dei reati di falso e rifiuto d’atti d’ufficio, sono stati sospesi dal servizio per la durata di 12 mesi. Come spiegato dalla stessa Procura della Repubblica di Latina, la misura cautelare costituisce l’epilogo di attività d’indagine, dopo il ricovero presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina di un cittadino rumeno rinvenuto esanime sul manto stradale lo scorso 30 marzo. Per il fatto vennero anche arrestati due giovani per il reato di tentato omicidio. Ulteriori approfondimenti investigativi hanno riguardato il comportamento degli appartenenti della polizia locale di Sezze, che erano intervenuti per primi sul posto, quando la vittima si trovava ancora a terra. Gli accertamenti hanno infatti evidenziato come gli stessi agenti, in qualità di ufficiali Polizia Giudiziaria, dapprima hanno omesso di riferire dichiarazioni utili alle indagini, ricevute sul luogo dell’aggressione da alcuni testimoni presenti, quindi, a seguito di specifica richiesta ricevuta dall’autorità giudiziaria, ribadivano falsamente, in atti trasmessi a questa Procura della Repubblica, di non avere appreso sui luoghi, altre informazioni utili e di non avere riscontrato nell’immediatezza elementi da cui dedurre che le lesioni fossero frutto di un’aggressione, ritenendo invece che fossero derivate da una caduta accidentale della vittima.

Ma i due agenti, sono davvero responsabili di tale omissioni? Se si, perché lo avrebbero fatto? Sarà ovviamente la magistratura a chiarire questi aspetti e a decidere, eventualmente, della loro colpevolezza.

Le considerazioni sull’argomento però sono altre e varie. Il dato oggettivo è che, come riportato dalla nota della Procura, un Agente di Polizia Locale ha la qualifica di Polizia giudiziaria al pari di Carabinieri, Polizia di stato e Guardia di Finanza.

La differenza è che un agente di Polizia Locale non è un militare e accede al servizio mediante un concorso. Carabinieri e Polizia di Stato formano invece le loro unità con anni in un’apposita scuola di addestramento.

Nel caso specifico quindi, sarebbe dovuto essere probabilmente un Ufficiale di Polizia Giudiziaria a coordinare le procedure, raccogliere gli elementi necessari a fissare i fatti così come riportati dai presenti e trasmettere tutto all’Autorità Giudiziaria.

In quel momento, quello dei fatti, però a Sezze i Carabinieri non sono intervenuti tanto che sono dovuti arrivare da Latina le unità della Polizia di Stato.

Il problema torna dunque a monte ed è comune a Sezze così come tanti altri centri in tutta Italia, ovvero quello della presenza di Forze dell’Ordine pronte e addestrate a fronteggiare le evenienze, anche cruenti, che si possono verificare e si verificano, quotidianamente, ovunque.

2 anni fa
Autore
Luciano Razzano

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