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Superbonus: per Federcostruzioni la riforma non va

Paola Marone, Federcostruzioni

L'associazione di Confindustria che riunisce la filiera italiana delle costruzioni, spiega le sue titubanze

“Giusto aiutare chi ha redditi bassi, ma la misura varata dal governo, in materia di superbonus, appare poco efficace”. È il commento di Paola Marone presidente di Federcostruzioni sul decreto di fine anno varato del Governo in materia di Superbonus e che prevede la proroga del 110% solo per i redditi bassi e una sanatoria per evitare la restituzione delle somme per chi non riuscirà a completare i lavori entro il 31 dicembre. “Occorreva una soluzione che consentisse una conclusione ordinata dei lavori in corso già in fase avanzata” prosegue Marone “come Federcostruzioni abbiamo chiesto ripetutamente a governo e istituzioni una proroga del termine di scadenza per i cantieri al 31/12/23 con avanzamento almeno al 60%.”

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La proroga, secondo Federcostruzioni, consentirebbe di terminare i lavori per quelle imprese e cittadini incolpevoli che hanno subito rallentamenti a causa di incertezza normativa e blocchi negli acquisti dei crediti.
“In assenza di soluzioni che consentano quella naturale conclusione dei lavori, correttamente programmati ma rallentati da eventi non dipendenti dalle famiglie e dalle imprese, è forte oggi il rischio che migliaia di cantieri, relativi ad interventi su condomini, in stato avanzato di realizzazione, si possano bloccare” aggiunge l presidente di Federcostruzioni che conclude “un’eventualità che potrebbe determinare il pericolo di avere migliaia di scheletri urbani sparsi per le nostre città, da Nord a Sud della penisola, un aumento degli ammortizzatori sociali da corrispondere alle migliaia di operai che rimarranno improvvisamente senza lavoro, durante i mesi necessari al loro ricollocamento e spostamento verso altri cantieri, in particolare del PNRR e la crisi di centinaia di famiglie e di imprese della filiera delle costruzioni.”

10 Gennaio
Autore
Luciano Razzano

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