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Superbonus, Confedilizia contro Draghi a Strasburgo

Superbonus 110%

Il presidente dell'associazione del costruttori e proprietari edili contraddice le argomentazioni addotte dal Premier contro il bonus

Arriva netta e incontrovertibile la contrapposizione di Confedilizia di fronte alla posizione del Governo espressa dal Presidente Mario Draghi in materia di Superbonus. 

Il premier a Strasburgo ha dichiarato: “Il nostro governo è nato come governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti. Il ministro dell'ambiente è stato straordinario, ha fatto provvedimenti straordinari. Ma possiamo non essere d'accordo su tutto. Non siamo d'accordo sulla validità del Superbonus 110%. Cito un esempio: il costo di efficientamento è più che triplicato grazie ai provvedimenti del 110%, i prezzi degli investimenti necessari per le ristrutturazione sono più che triplicati perché il 110% di per sé toglie l'incentivo alla trattativa sul prezzo. Poi, le cose vanno avanti in Parlamento, il governo ha fatto quel che poteva e il nostro ministro è molto bravo".

Contro le parole del premier si sono scagliati i Cinque stelle. “Vorrei ricordare al nostro presidente del consiglio che il Superbonus è espressione della volontà parlamentare di tutte le forze politiche, e per questo, – ha sottolineato in una nota il deputato M5S Riccardo Fraccaro – anche se il suo giudizio personale è negativo, non può boicottare una misura che peraltro in più occasioni ha ricevuto lodi dalla stessa Unione Europea".

Giorgio Spaziani Testa, Presidente Confedilizia, senza mezzi termini ha spiegato: “Quel che lascia perplessi è il fatto che il Governo, impossibilitato a bloccare questa misura in quanto voluta dalla quasi totalità del Parlamento, abbia introdotto negli ultimi mesi evidenti ostacoli alla sua concreta applicazione, in particolare attraverso i limiti imposti alla cessione del credito. Il problema segnalato dal Premier esiste, anche se l’aumento dei prezzi è stato determinato da molteplici fattori. Del resto, il superbonus è stato varato, nella primavera di due anni fa, al solo scopo (ottenuto, a quanto risulta) di dare uno scossone positivo a un’economia annichilita da pandemia e lockdown. E nessuna persona dotata di senno ha mai pensato che dovesse essere strutturale. Questo modo di procedere, oltre a non distinguersi per trasparenza, ha prodotto due conseguenze molto negative: la prima è stata quella di mettere in estrema difficoltà (in alcuni casi addirittura in crisi) imprese, professionisti e proprietari che avevano i cantieri aperti; la seconda è stata quella di bloccare l’utilizzo anche di tutti gli altri incentivi per interventi sugli immobili, per i quali il meccanismo di cessione del credito e sconto in fattura consentiva un’applicazione anche da parte di cittadini a reddito medio-basso”.

2 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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