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Il modello della famiglia non si può imporre per legge

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Tomasino (Arcigay): 'da Governo attacco a diritti, coppie omogenitoriali punta dell'iceberg'

"E' in atto un attacco ai diritti in senso lato. Le coppie omogenitoriali sono solo la punta dell'iceberg". Daniela Tomasino, vicepresidente nazionale di Arcigay, elenca le 'vittime' delle politiche del Governo Meloni: "Le donne, i migranti, i poveri e adesso anche i bambini. Qualcuno con un colpo di penna pensa che si possa cancellare un genitore o, nel caso di due uomini, il rischio è che lo siano entrambi, anche il padre biologico a meno che non sia in possesso di un certificato di paternità rilasciato nel Paese in cui ha fatto la Gpa. E' un attacco vigliacco", dice all'Adnkronos. Il motivo? "Serve per distrarre dall'inconsistenza delle politiche di un Governo che come grande novità ci propone il Ponte sullo Stretto. Siamo ben oltre la frutta".

Per Tomasino, "oltre ai legami di sangue" ne esistono altri "forse anche più forti". "Se degli adulti badano a un bimbo, lo accudiscono, se ne prendono cura sono i genitori. Negare questo tipo di legame è un abominio, una follia senza alcun senso". A ricordare che le famiglie non sono formate da un uomo e una donna per la vicepresidente di Arcigay è la storia. "Chi lo ha detto che la famiglia è formata da un uomo e una donna? E' una posizione ideologica. Quella della famiglia mononucleare è un'invenzione abbastanza moderna, in Italia si diffonde dopo la seconda guerra mondiale. Prima stavano insieme più generazioni", ricorda. Un discorso storico-sociologico a cui si aggiunge la "realtà dei fatti". "Ci sono madri e padri sigle - dice - o coppie di sorelle che allevano un figlio. Le famiglie sono qualcosa di molto più complesso e variegato, non esiste un unico modello e, soprattutto, questo modello non si può imporre per legge. Siamo alla follia".

"Molto gravi" per Tomasino anche le parole del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, sulle "coppie omosessuali che spacciano i bambini come propri figli". "E' un'aberrazione discriminatoria - dice la vicepresidente di Arcigay -. Loro partono dal presupposto che se hai un figlio in qualche modo lo hai rubato. Le coppie omogenitoriali che io conosco e che hanno potuto avere figli hanno investito tempo e amore per farlo. Quei bambini sono frutto di un desiderio profondo, sono i più amati e coccolati del mondo". E il rischio di possibili abusi e sfruttamenti con la diffusione della pratica dell'utero in affitto? "Basterebbe regolamentare la materia. E' come per l'aborto, quando non era possibile farlo in modo legale e sicuro le donne abortivano lo stesso. Chi aveva i soldi lo faceva in tranquillità e con i migliori medici, altre spesso morivano".

"Quella del Governo - ribadisce - è una posizione ideologica e discriminatoria perché se davvero il problema fosse la gestazione per altri, a cui ricorrono per altro un sacco di coppie etero senza che di loro si parli mai, favorirebbero la possibilità delle adozioni. Né c'entra nulla la tutela delle donne. La maggior parte delle coppie omossessuali va in Canada per la Gpa, dove non si può farlo per soldi". Per protestare contro le scelte del Governo in tema di famiglie e diritti Arcigay insieme a un cartello di associazioni sta organizzando una manifestazione. "Scenderemo in piazza a Palermo contro questi abomini giuridici che agevolano abusi e sfruttamenti". L'ipotesi è di farlo già sabato prossimo.


 
1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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