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USA, l'effetto dazi in Canada e in Europa

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Fischi all'inno americano prima delle gare di NBA e NHL, borse giù nel vecchio continente

Il Canada risponde a Donald Trump. Dopo aver 'incassato' i dazi del 25% che partiranno da domani, oltre alla volontà del tycoon di rendere Ottawa il 51esimo Stato americano, il premier canadese Justin Trudeau ha invitato i canadesi ad acquistare prodotti locali e ha risposto con dazi ai beni americani. Il popolo canadese -in particolare quello sportivo - sta dimostrando di stare dalla parte del suo leader, e in diversi eventi sportivi, di leghe americane ma giocati in Canada, si sono registrati fischi e rumorosi 'buu' all'inno americano.

Poche ore dopo l'annuncio da parte di Trump di voler imporre pesanti tariffe sulle importazioni canadesi, i tifosi di hockey degli Ottawa Senators hanno ricoperto di fischi l'inno americano suonato prima della loro sfida contro i Minnesota Wild. Scene simili si sono viste anche nella sfida di basket Nba tra Toronto Raptors e Los Angeles Clippers, dove gli oltre 10.000 presenti alla Scotiabank Arena hanno fischiato l'inno americano cantato da una ragazza di 15 anni.

Molti canadesi, scrive la Bbc, stanno evitando di acquistare prodotti americani, aiutati da alcuni supermercati che ora etichettano lo yogurt canadese per distinguerlo da quello americano. A partire da domani, in alcune province canadesi, come l'Ontario, i prodotti alcolici americani verranno ritirati dai negozi, e il governo canadese ha annunciato tariffe su beni statunitensi per un totale di 155 miliardi di dollari canadesi, comprese verdure, abbigliamento, attrezzature sportive, profumi e altri articoli. Nel mirino soprattutto prodotti provenienti da stati a guida repubblicana, come il succo d'arancia della Florida, che sta subendo un boicottaggio di massa in Canada.

In Europa calano le borse

Piazza Affari con tutte le Borse europee in forte calo nella prima seduta della settimana, trascinata giù dai timori di una guerra commerciale scatenata dai dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump. Dopo i primi scambi il Ftse Mib lascia sul terreno l'1,53% a 35.912 punti.

A guidare le perdite è Stellantis, che dopo l'annuncio della riorganizzazione scivola a -6,47%. In profondo rosso anche Pirelli (-5,43%) e Stm (-3,92%). Gli unici titoli in territorio positivo sono Enel (+0,15%) e Generali (+0,13%).

Borse europee
Il Dax di Francoforte cede il 2,03%, il Ftse 100 di Londra l'1,29%, il Cac 40 di Parigi il -2,01% e lo Smi di Zurigo l'1,47%.

Chiusura in profondo rosso anche per Tokyo, dove il Nikkei ha lasciato sul terreno il 2,69%.

Euro in calo
L'euro si è indebolito. Il tasso di cambio è sceso nella notte a 1,0141 dollari, il livello più basso dal novembre 2022, prima di recuperare leggermente a 1,0245 dollari lunedì mattina - ancora più di un centesimo sotto il valore di venerdì sera.

L'euro è sotto pressione dall'elezione di Donald Trumpa presidente degli Stati Uniti all'inizio di novembre, quando era scambiato sopra 1,09 dollari.

 

3 Febbraio
Autore
Luciano Razzano

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