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Vino, scongiurato il pericolo del bollino nero

Vino nel bicchiere

La risoluzione del Parlamento Europeo distingue tra uso e abuso. Salva un tradizione lunga 10.000 anni

Il vino italiano non avrà il bollino nero proposto da Nutriscore. L’idea era nata per sottolineare il rischio cancerogeno che deriva dall’abuso quantitativo degli alcolici, ma avrebbe potuto avere ripercussioni sull’intera filiera produttiva vinicola italiana che ha fatto subito sentire il proprio disappunto.

Disappunto raccolto non solo da varie sigle di settore ma anche, in maniera trasversale, da diversi rappresentanti politici. Politica che ha avuto il suo ruolo attraverso i rappresentanti italiani nel parlamento europeo che hanno condotto una manovra informativa per “rettificare” gli intenti di Nutriscore.

Il pericolo del bollino nero è stato scongiurato nella riunione plenaria del Parlamento europeo nel corso della votazione sulla risoluzione relativa al rafforzamento nella lotta contro il cancro in Europa.

È infatti stata accolta dall’aula europea la serie di emendamenti, che miravano a introdurre nel testo la distinzione tra abuso e consumo moderato di sostanze alcoliche, al fine di evitare il collegamento automatico e indistinto tra consumo e patogenicità. Dal testo sul piano di azione anti-cancro è stato anche cancellato il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta.

La versione finale riconosce inoltre l’importanza di un’informazione adeguata su un consumo moderato e responsabile di alcol.

Come sottolineato da Coldiretti attraverso le parole del suo presidente Ettore Prandini: “Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c.”

Il settore vinicolo italiano vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della stessa Coldiretti.

La nuova normativa marca una netta differenza tra consumo moderato e abuso di alcol. Ed è l’abuso, come in ogni cosa, che porta rischi in termini di salute pubblica. Pericoli che non giungono invece con il consumo moderato e responsabile di vino, combinato a stili di vita sani previsti dalla nostra dieta mediterranea. La differenza tra uso e abuso viene cristallizzata da una massiccia campagna di sensibilizzazione ed educazione al consumo.

In Italia il vino è infatti un atto culturale e rappresenta uno dei prodotti agricoli più densi di valore sociale, storico e culturale. Un intreccio tra agricoltura ed enoturismo.

Gli emendamenti apportati dal Parlamento europeo rendono più equilibrato un documento, quello sul Cancer plan, che il mondo del vino ritiene fondamentale per arginare la malattia del secolo.

2 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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