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La riscossa dell'agricoltura e della zootecnia ad Agriumbria

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A Bastia Umbra da oggi fino a domenica 19 in fiera le migliori novità dei settori legati alla produzione agricola italiana

Quella del 2021 vuole essere un’edizione speciale di Agriumbria, che non vuole guardare indietro a ciò che non è stato, ma che si proietta al futuro e si pone come anteprima dell’edizione 2022. È sufficiente imbattersi in questa riflessione nel sito web ufficiale di una kermesse di settore tra le più importanti d'Italia per comprendere come il comparto agricolo guardi solo al domani. Agriumbria, la Mostra Mercato Nazionale della filiera agrozooalimentare, ha aperto oggi nel suo consueto spazio del quartiere fieristico a Bastia Umbria (Perugia) e andrà avanti fino a domenica 19, proponendo come da tradizione le novità di valore del comparto zootecnico. 
Non è un caso che in fiera sono previsti incontri su come affrontare alcuni dei punti nodali che coinvolgono le aziende agro-alimentari, impegnate a rivedere la propria gestione finanziaria misurandosi nello scenario internazionale dei mercati con la volatilità dei prezzi delle derrate alimentari.

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La fiera è divisa in tre settori: agricola, zootecnica, alimentare. La meccanizzazione agricola è il settore espositivo che, nonostante l’attuale fase di recessione che penalizza l’industria costruttrice di mezzi meccanici, propone soluzioni tecnologiche di valore innovativo, che permettono di realizzare cantieri versatili di lavoro modulabili a seconda delle attività colturali.
Modelli di filiera che consentono di realizzare processi produttivi integrati al “sistema” vengono proposti dai Saloni specializzati OLEATEC (olivicoltura – elaiotecnica), ENOTEC (viticoltura – enologia), BANCOTEC (impiantistica agroindustriale) e da altri spazi espositivi nei quali vengono proposte soluzioni tecnologiche versatili in relazione all’organizzazione e alla dimensione della produzione delle aziende agricole.

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AgriUmbria resta la più grande rassegna zootecnica d'Italia con tutte le razze italiane da carne, un autentico punto di riferimento per gli operatori del settore, dove si riscontra l’impegno degli allevatori in simbiosi con il lavoro di ricerca condotto da Università, Istituti e Associazioni di razza che con i capi selezionati testimoniano il continuo miglioramento genetico.

Ma la fiera è anche una mostra di prodotti agroalimentari locali e nazionali, mettendo in rilievo la qualità, l’innovazione e la tracciabilità dei suoi prodotti, dotati di una forte identità territoriale. Non è un caso lo spazio concesso a consorzi, cooperative e singoli espositori i cui prodotti agroalimentari provengono da “giacimenti enogastronomici” dell’intero Paese, confermando l’innovazione della tipicità tradizionale. 

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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