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L'Italia osanna l'Algeria. E il suo gas

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Sono state firmate due intese da Eni e la sua omologa algerina, un'intesa per ridurre le emissioni di gas e una per la fornitura

La strada traccita dal premier Draghi e dal ministro degli esteri Di Maio e da quello alla transizione ecologica Cingolani ha dato i suoi frutti. 

“Oggi l'Algeria è il nostro principale fornitore di gas. Sono state firmate due intese da Eni e la sua omologa algerina, un'intesa per ridurre le emissioni di gas serra, quindi per uno sviluppo sostenibile, e l'altra è per giungere ad un incremento delle esportazioni di gas dall'Algeria all'Italia e all'Europa, per la realizzazione di un nuovo gasdotto per l'idrogeno, la possibilità di fare gas liquefatto, insomma un meccanismo di mix energetico che noi individuiamo come possibile soluzione alla crisi energetica in atto”. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni al Palazzo presidenziale di Algeri.

"Sono molto soddisfatta della concretezza di questa visita, di un partenariato molto solido e di una presenza dell'Italia molto ben vista, capace di una cooperazione non predatoria. Sono stata contenta di visitare un giardino intitolato a Enrico Mattei che qui è considerato alla stregua di un eroe nazionale, perché rappresenta bene quel progetto di cooperazione. Noi abbiamo questo grande progetto, con orizzonte di legislatura, il Piano Mattei che è la possibilità, in un momento difficile per l'Europa sugli approvvigionamenti, di fare dell'Italia la porta di accesso, l'hub fondamentale di distribuzione dell'energia". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti ad Algeri.

"Quello che accade con le intese firmate - ha aggiunto - lo dice bene, come lo dice bene l'accordo firmato da Confindustria per immaginare nuove forme di cooperazione. E' uno dei tanti rapporti bilaterali che intendiamo portare avanti con i Paesi del Nord Africa, ce ne saranno altri in futuro e li stiamo già programmando".

In ambito energetico "l'Algeria potrebbe diventare un leader africano, ma anche mondiale, per alcune produzioni e l'Italia è sicuramente la porta per l'approvvigionamento europeo. Quindi ovviamente oggi quando parliamo di Piano Mattei ne parliamo per l'energia ma è anche un modello di sviluppo e cooperazione: consentire a nazioni africane di crescere grazie a quello che hanno, senza un approccio predatorio".

“Gli accordi firmati dall’Italia ad Algeri hanno un grande significato, perché aggiungono nuovi tasselli al mosaico energetico che stiamo portando avanti dal primo giorno: diversificare le fonti e la loro provenienza, acquisendo una storica centralità nel Mediterraneo sugli approvvigionamenti”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, sugli accordi tra Italia e Algeria siglati alla presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Dalle infrastrutture che servono a incrementare il flusso di gas allo sviluppo delle rinnovabili, fino ai progetti per ridurre le emissioni, gli accordi italo-algerini ci aprono uno sguardo sul futuro ambientale ed energetico non solo dell’Europa, ma anche del continente africano, la cui stabilità si costruisce portando sviluppo e crescita sostenibile, secondo la visione di un grande italiano come Enrico Mattei”, aggiunge.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

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