Juventus in piena crisi: Allegri in cerca di risposte

È un vero e proprio caos quello che si è aperto in casa bianconera all’indomani della sconfitta del Bentegodi contro il Verona per 2-1 e dei solo 15 punti in Serie A, media nettamente inferiore  quella di Maurizio Sarri e addirittura a quella di Andrea Pirlo (che poi concluse il campionato al quarto posto). La sconfitta di Verona ha lasciato la bocca amara ai giocatori della Juventus: si vocifera che molti si siano addirittura lamentati della tattica di gioco usata da Allegri, rea di essere eccessivamente conservativa e poco propositiva. In particolare l’argentino e capitano Paulo Dybala aveva detto, a proposito del match con l’Inter giocato a San Siro nella scora settimana: “Non possiamo sempre giocare tutte le partite per segnare solo un gol”. Aspetto non secondario che evidenzia una mancanza di intenti e di trame tattiche forti all’interno del gruppo.

L’occasione di domani in Champions con lo Zenit di San Pietroburgo rappresenta pertanto la partita perfetta per spazzare via le voci di possibili crisi di squadra, di un distacco tra giocatori-allentore e società. In effetti la posizione di Allegri in questo momento è più che salda, considerando che l’allenatore bianconero ha un contratto da 8,5 milioni a stagione fino al 2024. Detto ciò le dichiarazioni di Allegri dopo la partita col Verona non sono andate in secondo piano: “Con quindici punti dobbiamo vergognarci. Stiamo zitti e pensiamo a ripartire”. Poi la decisione di mandare la squadra in ritiro alla Continassa fino a sabato.

Insomma le accuse si susseguono e il caos non sembra ancora trovare soluzione. In Champions League la Juve può qualificarsi agli ottavi con due giornate d’anticipo, il ché non sarebbe così male. Ma in campionato bisogna rialzare la tesa, considerando che Milan e Napoli davanti vanno davvero forte.