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Bene il decreto contro le baby gang ma poco organico

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Il sindacato autonomo Anief plaude all'iniziativa del dl Caivano ma poche risorse e poche professionalità

"Per quanto riguarda le misure del Governo per contrastare la povertà educativa è un bene che si cominci a pensare di utilizzare delle risorse per potenziare gli organici, però le risorse sono ancora poche". A dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto contenente 'Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile': un provvedimento che è stato giudicato positivamente dall’organizzazione sindacale, perché invia un messaggio importante da parte dello Stato verso i comportamenti criminosi commessi dai giovani.

Secondo il sindacalista autonomo, “le risorse devono aumentare: riteniamo che con la Legge di bilancio bisognerà intervenire, così da dotare veramente le scuole di quell’organico aggiuntivo che a nostro avviso risulta fondamentale per combattere con efficacia devianza minorile e dispersione scolastica. Per fare questo, lo ribadiscono, servono però risorse veramente consistenti se si vuole affrontare il tema con decisione”.

Il Governo ha anche approvato una norma che permetterà, se tradotta in legge, di procedere verso la “valorizzazione dei docenti che permangono nella stessa istituzione scolastica garantendo la continuità didattica. A tal fine, in favore dei docenti a tempo indeterminato, sono previste misure incentivanti quali l’attribuzione di una quota pari al 50% dell’incremento del Fondo, secondo criteri che tengano conto degli anni di permanenza nella stessa istituzione scolastica e l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo di 10 punti, a conclusione del triennio effettivamente svolto, e ulteriori 2 punti per ogni anno di permanenza dopo il triennio”.

Il presidente Anief non ritiene però soddisfacente questa soluzione: “Sul tema della continuità didattica continuiamo a ritenere che la strada non sia quella di andare a premiare chi non presenta domanda di trasferimento, ma sia invece quella di andare a prevedere una specifica indennità di per chi lavora in sedi scolastiche lontane della propria residenza: questo dovrebbe valere per i precari sia per chi è di ruolo, così come avviene in altri comparti a partire dai metalmeccanici ma come avviene di norma per tutti i dipendenti del lavoro privato. Reputiamo importante riconoscere questa indennità di sede”.

Il leader del giovane sindacato ritiene anche “fondamentale abbattere i vincoli sulla mobilità del personale, assieme ad un piano straordinario di immissioni in ruolo utilizzando il doppio canale di reclutamento con lo scorrimento delle graduatorie per le supplenze. Tale modello permetterebbe di nominare i docenti in ruolo, al fine di garantire la continuità didattica. Infine, risulta indispensabile procedere alla stabilizzazione di tutti i posti in deroga, piuttosto che pensare ad incarichi pluriennali".

"Noi - avverte - abbiamo bisogno della stabilità degli organici e di riempire in modo definitivo le cattedre vacanti: è questo il primo strumento per garantire la continuità didattica, assieme a quello di evitare di lasciare il personale a lungo lontano dalla propria residenza”.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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