Sospeso il falconiere che fa il saluto romano
Il falconiere della Lazio inneggia al fascismo: insorge la comunità ebraica e la società di Lotito lo sospende
È accaduto tutto al tramonto del match tra Lazio e Inter, conclusosi poi con un risultato a favore dei biancocelesti, 3 a 1. Il falconiere spagnolo dell’aquila Olimpya, simbolo della società biancoceleste di proprietà di Claudio Lotito, avvicinandosi a un gruppo di tifosi che lo riprendevano col telefonino ha rivolto il saluto romano a quegli stessi tifosi che intonavano il coro “Duce, duce”. L’uomo si chiama Juan Bernabè ed è l’addestratore dell’aquila, come dicevamo. La società Lazio ha immediatamente sospeso l’interessato, e ha ricordato inoltre, in una nota del club, la necessità di mantenere “un comportamento pienamente rispettoso dei principi ai quali è sempre ispirata l’attività della Società, sia nel campo sportivo che nei rapporti ordinari. Particolare attenzione è stata sempre posta sul divieto assoluto di procedere ad azioni e comportamenti di qualunque genere discriminatori sotto tutti i profili tutelari dell’art. 3 della Costituzione.”
L’addestratore si è difeso così in un’intervista: “Sono dispiaciuto per quello che è successo, in Spagna il gesto fascista si fa con il braccio teso in una linea retta. In Italia a quanto pare è anche così. Io sono una persona assolutamente di destra, del partito Vox in Spana come pure tanti amici calciatori, ma non di idea fascista, non è proprio nella mia mentalità”.
Davanti al fatto è intervenuta la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche, Noemi di Segni, la quale aveva scritto: “Davanti all’ostentazione di gesti e simbologia che rievocano ideali fascisti non possono esserci ambiguità e tentennamenti. Il comportamento dell’addestratore dell’aquila Olimpya emblema della Lazio, immortalato in un video diventato virale, non lascia spazio a dubbi. Si intervenga, da parte della società e della Federazione, con la massima urgenza. Via i fascisti e gli odiatori dal mondo del calcio. Un odio che dal campo si propaga in ogni piazza. Adesso basta. È il momento di agire”.
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