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E scoppia la guerra in Nagorno. Armenia in crisi con gli azeri

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Putin abbandona gli alleati di Erevan e l'Azerbajan pronto alla controffensiva nel Nagorno-Karabakh

E' iniziato a Yevlakh, in Azerbaigian, l'incontro della delegazione azera con i rappresentanti degli armeni del Karabakh per discutere dell'integrazione di quest'ultimi nel paese. Lo riferiscono i media azeri. I negoziati si svolgono attraverso la mediazione del comando del contingente russo di mantenimento della pace nel Nagorno-Karabakh. La parte azera è rappresentata dal deputato Ramin Mamedov, che nel marzo di quest'anno è stato nominato dal presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev responsabile dei contatti con gli armeni residenti nella regione del Karabakh. La parte armena ai negoziati è rappresentata dai membri del parlamento del non riconosciuto Nagorno-Karabakh David Melkumyan e Areg Avagyan.

Un giorno dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh, l'Azerbaigian ha violato l'accordo, secondo le autorità armene della regione separatista. I soldati azeri hanno aperto il fuoco non lontano dalla capitale Stepanakert, ha denunciato il ministero dell'Interno della non riconosciuta Repubblica di Artsakh. Ai residenti della città è stato chiesto di rimanere in casa.

Baku rigetta le accuse affermando che le notizie di violazione da parte dell'Azerbaigian del cessate il fuoco "sono completamente false".

Vengono evacuati dal Nagorno-Karabakh gli abitanti armeni della regione contesa dopo l'ultima escalation militare. A comunicare il trasferimento è stato il ministero della Difesa russo, secondo cui - riporta l'agenzia Dpa - i soldati russi dispiegati nell'area hanno "portato in sicurezza dalle aree più pericolose" circa 5.000 armeni del Karabakh. Dichiarazioni in linea con quelle del rappresentante per i diritti umani dell'Artsakh, Gegam Stepanyan.

Alcuni partecipanti alla manifestazione contro le azioni delle autorità armene nel Nagorno-Karabakh, nei pressi del palazzo del parlamento a Yerevan, in Armenia, hanno dichiarato uno sciopero della fame. "Annunciamo uno sciopero della fame e invitiamo tutti coloro che non sono d'accordo con le politiche delle attuali autorità ad aderirvi", ha detto all'agenzia Ria Novosti Suren Petrosyan, leader del partito Consolidamento Democratico, prima di spostarsi in corteo verso il centro della città.

Ieri i manifestanti si sono scontrati con la polizia in Piazza della Repubblica, vicino al palazzo del governo. I manifestanti hanno accusato il primo ministro Nikol Pashinyan di aver ceduto il Nagorno-Karabakh all'Azerbaigian. Il picco della tensione si è verificato alle 21, quando sono state lanciate pietre e bottiglie contro la polizia e le forze speciali, che hanno risposto coprendosi con scudi ed effettuando arresti.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

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