Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Banche in sofferenza e tassi in calo

soldi

Il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti

Il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: ad aprile 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2,5% rispetto a un anno prima, mentre a marzo 2024 avevano registrato un calo del 2,6%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 3,9% e quelli alle famiglie dell’1,4%. Lo rileva l'Abi nel rapporto mensile di maggio.

Il tasso sui Btp è stato in media del 3,82%, in diminuzione di 117 punti rispetto al massimo registrato a ottobre 2023. Il tasso Irs a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,77%, in diminuzione di 75 punti rispetto al massimo registrato a ottobre 2023. Il tasso sui Bot a sei mesi è stato in media del 3,66%, in diminuzione di 39 punti rispetto al massimo registrato a ottobre 2023. Il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 3,82%, in calo di 18 punti rispetto al massimo registrato a ottobre 2023. E' quanto rileva l'Abi nel rapporto mensile di maggio.

Ad aprile il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 3,67%, rispetto al 3,79% di marzo 2024 e rispetto al 4,42% di dicembre 2023; il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è il 5,32% (5,26% a marzo 2024 e 5,45% a dicembre 2023); il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è stabile al 4,80%. E' quanto rileva l'Abi nel rapporto mensile di maggio.

La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di circa 215 miliardi tra marzo 2023 e marzo 2024 (137,1 miliardi famiglie, 21,2 imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). Ad aprile 2024 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno fa del 20,4% (+18,8% nel mese precedente). Conseguentemente, i soli depositi, nelle varie forme, sono scesi ad aprile 2024 dell’1,4% su base annua. E' quanto rileva l'Abi nel bollettino mensile di maggio. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) ad aprile 2024 è risultata in aumento dello 0,9% su base annua, - segnala inoltre l'associazione delle banche italiane - proseguendo la dinamica crescente registrata nei tre mesi precedenti (+2,1% a marzo 2024 e +0,9% a febbraio 2024).

Le sofferenze al valore nominale nette (cioè al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a marzo 2024 sono state 16,9 miliardi di euro (17,4 miliardi nel mese precedente). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è l’1,01% a marzo 2024 (1,03% a febbraio 2024; 4,89% a novembre 2015). Lo rileva l'Abi nel rapporto mensile di maggio.

19 Maggio
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

Commenti