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I giovani vanno educati non puniti

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Il sindaco di Terni Bandecchi: 'i giovani vanno educati e sensibilizzati, la repressione non risolve problema. Dobbiamo insegnare al rispetto delle regole

“Se il Governo pensa di risolvere il problema della criminalità giovanile con il Dl Caivano sbaglia di grosso. Non possiamo pensare che la sola repressione, per quanto giusta e necessaria, risolva una questione che andrebbe trattata, invece, soprattutto a livello educativo e culturale. Pensiamo davvero che il carcere, da adolescenti, possa migliorare la persona? Qualcuno ha provato a riflettere che probabilmente un adolescente ne uscirebbe peggiorato?”. Lo scrive in una nota il sindaco di Terni e coordinatore nazionale di Alternativa popolare Stefano Bandecchi. “Ai ragazzi serve educazione, cultura, sensibilizzazione, istruzione e informazione, la sola punizione non è una strada”, sottolinea.

Per Bandecchi infatti è fondamentale ripensare totalmente al concetto di educazione e formazione perché “dobbiamo insegnare, con l’esempio virtuoso, a rispettare le regole e dovremmo immaginare nuove forme di educazione, come quella sull'uso di internet e dei social network, strumenti eccellenti e potenti ma che diventano pericolosi se utilizzati senza cognizione e senza regole. Solo così si può sperare in un futuro collettivo migliore”.

Poi è il turno di Matteo Renzi. "Francamente a me la vicenda Giambruno interessa il giusto, la cosa sconvolgente del Cdm di ieri è che questi, ogni volta che c'è un fatto di cronaca, ci piazzano un decreto". Così Matteo Renzi a Metropolis, web talk del gruppo Gedi.

"Loro guardano ai like ma non guardano alla sostanza. Questo è il problema. Se tu di fronte a una catastrofe educativa fai un grande piano per le periferie è un conto, se tagli i fondi del Pnrr per le periferie è un altro. Fanno campagna elettorale dalla mattina alla sera. Ma noi siamo convinti che si possa andare avanti con un populismo imperante?".

“Lo scorso 28 agosto “L’Eco di Bergamo” ospitava un intervento del vicepremier e ministro Matteo Salvini che, tra le altre cose, ipotizzava alcune soluzioni normative contro il fenomeno delle baby-gang. Nell’ultimo cdm, con il Decreto Caivano, quasi tutte le proposte che aveva formulato sono diventate realtà. È sempre positivo quando la politica dà risposte tempestive. Lo dichiarano i parlamentari bergamaschi della Lega, Rebecca Frassini e Daisy Pirovano.

L’impegno della Lega è trovare un equilibrio tra tutte le necessità, a partire dalla prevenzione. E dato che il governo ha scelto la linea dura contro i genitori che non mandano i figli a scuola, è bene ricordare quanto fatto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini già nel 2019: un maxi investimento da 50 milioni per i territori più colpiti dalla dispersione scolastica e dalla cosiddetta povertà educativa. Dalle parole ai fatti”, concludono.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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