Barbero: creare degli idoli con l'urgenza di abbatterli
Dopo un’intervista al quotidiano La Stampa, Il popolo dei social non resiste a sbranare il professor Barbero come farebbe un branco di lupi
Alessandro Barbero, storico, premio Strega nel 1996, divenuto fenomeno virale sul web, è uno come tanti.
Un grande oratore, uno storico con le sue idee, un ottimo professore universitario, un pensatore, libero. Uno che non ha mai usato la sua fama a suo vantaggio, nonostante l’ossessione della stampa verso di lui. Un uomo che è diventato un idolo delle masse per la sua capacità di raccontare la storia, le stesse masse che da lui hanno imparato poco e niente.
Un’intervista a La stampa di Barbero, fatta dalla giornalista Silvia Francia titola: «Le donne secondo Barbero "insicure e poco spavalde, così hanno meno successo"»
La domanda che ha fatto discutere è la seguente: “Come mai, secondo lei, le donne faticano tanto non solo ad arrivare al potere, ma anche ad avere pari retribuzione o fare carriera?”
“Io sono uno storico, con il compito di indagare il passato, non presente e futuro. – dice Barbero sottolineando i suoi limiti - Posso rispondere da cittadino che si interroga sul tema”.
È subito chiaro che Barbero è ben lontano dall’avere una risposta sul Gender Gap, ma prosegue nella risposta, ponendosi una domanda: “Vale la pena chiedersi: è possibile che in media, le donne manchino di quella spavalderia e sicurezza di sé che aiutano ad affermarsi? Credo sia interessante rispondere a questa domanda”.
E qui lo scoop: una domanda che viene formulata all'interno di una risposta, non diviene una risposta. Tanto scandalo per una domanda? Esattamente. Ma d’altronde c'è, nella vita, qualcosa che non vale la pena chiedersi? È un paradosso: Barbero è lontanissimo da una risposta affermativa a quella domanda, ma il solo fatto di porsela sembra diventata una colpa. E se la risposta fosse "no"? Una domanda è un invito alla discussione, al dibattito che in questo paese sembra diventato un concetto superato.
Ma l'intervista non è composta solo da questa domanda, e il prosieguo toglie ogni alibi alle indignate e agli indignati del web. Basta non fermarsi a questa singola frase come hanno fatto la maggior parte delgi utenti social che si sono prestati al linciaggio di Barbero, per approfondire il senso delle parole di Barbero.
La domanda successiva testimonia proprio il limite delle accuse. La giornalista chiede allo storico: "Non pensa che un mondo storicamente dominato da maschi opponga resistenza all’ascesa delle donne e tenda ancora a escluderle dai ruoli di comando, a ostacolarle in modo più o meno esplicito?"
"Se così è, allora è solo questione di tempo. Basterà allevare ancora qualche generazione di giovani consapevoli e la situazione cambierà" risponde il premio Strega.
La risposta di Barbero fuga ogni dubbio, testimonia un approccio scientifico in cui ci si pone, in modo lecito, domande. Ma nessuno compra più i giornali e a nessuno interessa la verità. Ad essere messo in risalto sui social è solo lo squallido titolo dell’intervista, creato ad arte per fare clic, e uno screen di dieci righe. Bastasse questo, per farsi un’idea.
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