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Non è un liberitutti, però pensiamo alla ripartenza

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Ogni governatore ringrazia medici, infermieri, Esercito e Protezione civile e i cittadini tutti. Però ora si apre una nuova fase

''Con la fine dello stato di emergenza, e il conseguente allentamento delle restrizioni che abbiamo vissuto in questi due anni, si apre una fase nuova per i cittadini lucani. Il governo regionale è impegnato per sostenere una rapida ripartenza di tutte le attività, che è stata resa possibile, è bene ricordarlo, per l'impegno delle istituzioni e la responsabilità dei cittadini''. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, sulla situazione Covid-19 nella regione lucana.

Abbiamo preso in considerazione le dichiarazioni di un gpvernatore di una Regione italiana per fotografare la situazione complessiva nello Stivale. 

''Voglio ringraziare ancora una volta i medici, gli infermieri e il personale sanitario, gli uomini e le donne della Protezione civile, dell'Esercito e delle forze dell'ordine, i farmacisti, le associazioni di volontariato, il personale degli uffici pubblici e tutte le persone - ha aggiunto - che anche nei mesi più difficili hanno lavorato per assicurare i servizi essenziali, in primis i servizi sanitari. Voglio ringraziare i cittadini lucani per il grande senso di responsabilità che hanno dimostrato in questo difficilissimo periodo, rendendo possibile lo straordinario risultato raggiunto dalla Basilicata con le vaccinazioni''.

Bardi ha ricordato che ''non è un 'liberi tutti', occorre ancora prudenza nei comportamenti, bisogna completare la campagna vaccinale e rispettare le regole che ci siamo dati'' perché solo ''così proteggiamo la Basilicata e poniamo le basi per una ripartenza seria e duratura''.

"La pandemia e la guerra mettono in evidenza molte delle fragilità che c’erano già prima. Ora su tutte io vedo quella di una drammatica crisi salariale. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a margine del Forum Casa Comune in corso alla Fondazione Feltrinelli, a Milano. "Nel nostro Paese - ha aggiunto - sono trent’anni che i salari sono fermi e questo rischia di determinare un impoverimento ulteriore di un pezzo del mondo del lavoro". 

Tra i drammi creati, per il ministro, c’è anche "una accentuazione di processi di emigrazione di molti giovani". Quindi ha argomentato: "Ci sono già piccole colonie di italiani che si sono trasferiti in questi anni nel resto d’Europa a causa di una inadeguata offerta dal punto di vista salariale. Precarietà e salari sono dei temi che con grande urgenza dobbiamo cercare di affrontare".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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