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Basta con l'obbligo delle mascherine

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Torna la polemica del medico Bassetti sull'uso della mascherina sui mezzi pubblici, dando un messaggio distorto ai turisti

"Treni, aerei, autobus", insomma i mezzi di trasporto, "sono uno di quei contesti in cui sarebbe giusto dare per la mascherina una forte raccomandazione rivolta a chi" contro Covid-19 "dovrebbe essere maggiormente protetto: le persone anziane e quelle fragili. Continuando a mantenere l'obbligo mentre andiamo verso l'estate, con così tanti turisti che arrivano in Italia da altri Paesi in cui l'obbligo di mascherina sui mezzi non c'è più, rischiamo di dare la sensazione di essere una nazione ancora in emergenza, ancora con un'infezione non controllata. E assolutamente così non è". Lo fa notare Matteo Bassetti, a capo della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, mentre si avvicina il 15 giugno ossia la data in cui dovrebbero cadere altri 'pezzi dell'obbligo residuo di indossare il dispositivo in alcuni contesti.

In vista di questa scadenza, il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che le mascherine "le terremo nei presidi sanitari, mentre sicuramente le toglieremo nei cinema e nei teatri. Quanto ai mezzi di trasporto, valuteremo". Mentre relativamente alla scuola, "il decreto prevede l'obbligo fino al termine dell'anno scolastico".

Per Bassetti, anche "il messaggio sulla scuola è un messaggio sbagliato. Almeno gli esami di maturità e di terza media si sarebbero potuti fare senza mascherina - sostiene il medico infettivologo - dando un segnale di buon senso. Perché alla fine i ragazzi quelle 4-5 ore a scuola usano la mascherina, ma in tutti gli altri contesti, anche scolastici, fra cui ad esempio le gite, non la usano. Sinceramente è una situazione quasi paradossale", chiosa l'esperto.

"Per quanto riguarda la mascherina, sinceramente non so più cosa dire. Mi pare che ci sia una volontà politica quasi psicotica di continuare a voler mantenere l'obbligo" del dispositivo di protezione, ma "secondo me è completamente errato, è sbagliato: è una declinazione politica della mascherina che non ha un razionale scientifico" continua Matteo Bassetti, mentre si avvicina il 15 giugno e cioè la data in cui dovrebbero cadere altri 'pezzi dell'obbligo residuo di indossare il Dpi in alcuni contesti contro il contagio Covid.

In vista di questa scadenza, il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che le mascherine "le terremo nei presidi sanitari, mentre sicuramente le toglieremo nei cinema e nei teatri. Quanto ai mezzi di trasporto, valuteremo". Mentre relativamente alla scuola, "il decreto prevede l'obbligo fino al termine dell'anno scolastico". Bassetti insiste: "Ho sempre detto che sulle mascherine bisognerebbe passare da un obbligo a una forte raccomandazione, in alcuni contesti. Se l'Italia e il ministro della Salute decideranno di proseguire con la linea di mantenere l'obbligo" in certe situazioni, "evidentemente si assumeranno fino in fondo le responsabilità di un atteggiamento che secondo me fa prima di tutto il male delle mascherine stesse - ragiona il medico - perché così la mascherina non viene più vissuta come uno strumento di protezione, ma viene percepita da molti come strumento di coercizione".

"Il 15 giugno doveva essere la data in cui le mascherine si levavano e mi augurerei che si levassero - aggiunge l'infettivologo - Dopo di che, se non si leveranno, è chiaro che bisognerà spiegare qualcosa alla gente perché i casi continuano a calare, e la percentuale di positivi è arrivata a quel fatidico 10% che qualcuno aveva posto in qualche modo come obiettivo per togliere l'obbligo di mascherine".

2 anni fa
Autore
Pasquale Lattarulo

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