L'Italia tra Nato e Ue
Mentre infuria la polemica in seno al Parlamento per gli aiuti militari interviene il generale Giorgio Battisti
"Il fatto che il premier Draghi vada da Biden - sottolinea il generale alla vigilia del viaggio del presidente del consiglio a Washington - rientra nei normali, buoni rapporti tra Paesi alleati".
Il generale Battisti fa notare che è tutta italiana la polemica sorta sulle parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al quotidiano tedesco Die Welt, e quelle del premier ucraino Zelensky al think tank Chatham house: "C'è stata una forzatura da parte di alcune nostre testate giornalistiche".
"Se si legge in tedesco quello che ha detto Stoltenberg non ha mai affermato che la Crimea non può essere ceduta. Ha detto che i Paesi della Nato non accetterebbero una annessione con la forza della Crimea perché è contro il diritto internazionale. Si tratta di affermazioni storiche, che la Nato ha sempre fatto dal 2014, contro l'uso della forza per la risoluzione delle controversie e con la convinzione che spetti al popolo ucraino decidere il proprio futuro".
"Allo stesso modo Zelensky, a precisa domanda, non ha risposto che sarebbe disposto ad accettare la perdita della Crimea per poter intavolare le trattative - spiega il generale Battisti - ha detto che per intavolare le trattative, quanto meno, la Russia dovrebbe tornare ai confini di febbraio".
Le parole, secondo il generale Battisti, sono state forzate e hanno fatto divampare "polemiche solo in Italia e ci stanno mettendo in cattiva luce tanto che proprio su questo è in corso un dibattito in alcuni Paesi".
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