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Prosegue la stretta monetaria della Bce

soldi euro

L'allarme delle associazioni dei consumatori e delle imprese: "con rialzo stangata da 20 euro al mese, 240 all'anno"

"Prosegue la stretta monetaria della Bce. Una cura che non è più dannosa della malattia, ma che certo ha tanti effetti collaterali e, soprattutto, è meno efficace di una politica fiscale mirata, sia a livello italiano, se venissero reintrodotti gli sconti sulle bollette di luce e gas, che europeo, dove ci si è limitati a fissare un tetto al prezzo del gas". Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori commentando le decisioni della Bce.

"Una rovina - dice Dona - per chi ha un mutuo a tasso variabile e per le famiglie e le imprese che devono chiedere un prestito. Considerando l'ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,58 per cento, l'importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi di 25 punti percentuali corrisponde, nel caso di un pieno trasferimento sull’Euribor, ad un aumento della rata, per chi sottoscrive ora un mutuo a tasso variabile, pari a 20 euro al mese. Una stangata annua pari in media a 240 euro. Un rincaro che, considerato che in Italia i piani di ammortamento sono alla francese, vale per chi ha sottoscritto da poco il contratto e ha ancora una quota di interessi molto alta, ma che ovviamente va diminuendo man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza e si paga quasi soltanto la quota capitale”.

Per chi ha un mutuo medio a tasso variabile il rialzo di 25 punti base del costo del denaro deciso oggi dalla Bce si potrebbe tradurre nell'ennesimo incremento con una rata che potrebbe raggiungere i 742 euro, il 63% in più rispetto all’inizio dello scorso anno con un aggravio di 286 euro. E' la stima elaborata da Facile.it e Mutui.it alla luce della decisione della Banca Centrale Europea.

Non sempre, però, si legge, il tasso Euribor si muove specularmente a quello Bce e, in effetti, dal mercato iniziano ad arrivare segnali che fanno ben sperare; negli ultimi giorni l’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui variabili, sta rallentando la sua ascesa e questo potrebbe essere segno di un possibile cambio di rotta nel prossimo futuro. Il picco, secondo i Futures sugli Euribor che rappresentano le aspettative di mercato, potrebbe arrivare a dicembre 2023, ma già dall’inizio dell’ultimo trimestre i mutuatari potrebbero vedere le rate stabilizzarsi.

Quanto alle aspettative sul futuro, si legge ancora, guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor aggiornate al 20 luglio 2023) se, come detto, l’Euribor a 3 mesi raggiungesse il suo picco a dicembre 2023 arrivando al 3,96%, ciò porterebbe il tasso del mutuo medio preso in esame a superare il 5,20%, con una rata di circa 752 euro, ovvero oltre 295 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022, ma tra settembre e dicembre l’aumento dell’indice dovrebbe essere minimo e, con l’inizio del prossimo anno, il trend potrebbe finalmente invertirsi; guardando alle quotazioni di giugno 2024, il tasso del mutuo medio preso in esame dovrebbe scendere al 5%.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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