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Ancora aiuti militari da Biden ma la Ue guarda al suo futuro

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Nuove armi da parte degli Usa per aiutare l'Ucraina mentre l'ex presidente greco Papandreu richiama ai valori dell'Europa

Joe Biden annuncia l'invio all'Ucraina di un nuovo pacchetto di aiuti militari, che comprendono munizioni di artiglieria, radar ed altro equipaggiamento, per un valore di 150 milioni di dollari. "Oggi gli Stati Uniti stanno continuando il forte sostegno al coraggioso popolo dell'Ucraina mentre difendono il loro Paese contro l'aggressione russa", ha detto il presidente americano che ha avvisato che con questo invio la sua "amministrazione ha quasi esaurito i fondi usati finora per gli aiuti all'Ucraina". 

Biden quindi è tornato ad esortare il Congresso ad approvare velocemente i 33 miliardi richiesti per continuare nei prossimi mesi ad aiutare Kiev. "Perché l'Ucraina abbia successo nella prossima fase della guerra, i suoi partner internazionali, compresi gli Usa, devono mostrare unità e determinazione nel continuare a far arrivare armi e munizioni, senza interruzione - ha detto - il Congresso deve approvare velocemente la richiesta di fondi per rafforzare l'Ucraina sul campo di battaglia ed al tavolo negoziale".

Intanto continuano gli sforzi della diplomazia europea per arrivare a una soluzione del conflitto, seppure resta sempre il tempo delle analisi. "Orbán si è distanziato dalla posizione comune europea sull'Ucraina. Ha dichiarato che i suoi arcinemici sono Bruxelles, i media internazionali e Zelensky. D'altro canto il Cremlino ha annunciato che i rapporti con l'Ungheria sono migliorati, dopo le elezioni recenti. Curiosità, Orbán sembra avere informazioni privilegiate da Putin. E dopo la sua visita al Vaticano, il Papa ha rivelato che Orbán gli ha detto che Putin concluderà la guerra il 9 maggio. Il vero test sarà, dunque, se la guerra andrà avanti. E se l'Europa riuscirà a chiudere sull'embargo sul petrolio". E' quanto afferma, in un'intervista a La Repubblica, l'ex premier greco e presidente dell'Internazionale socialista George Papandreou a Roma per incontrare Enrico Letta.

Riguardo al blocco del gas, afferma poi che "se lo decidiamo tutti, per me si può fare. Ma la dipendenza della Grecia dal gas russo è simile a quella italiana, circa il 40%. Dobbiamo lavorare seriamente a delle alternative". Parlando di come i partiti progressisti europei hanno risposto alla guerra, afferma che "siamo uniti sul fatto che nessuno possa accettare le azioni di Putin. E sul rifiuto delle autocrazie. Qui non parliamo solo di un'invasione, ma di un attacco ai nostri valori, alle nostre società aperte, alle nostre democrazie".

"La verità è che Putin sfrutta le nostre società aperte per esacerbare le divisioni e diffondere disinformazione. È lui ad alimentare e a finanziare i populisti in Europa. E la risposta deve essere ispirata ad Aristotele. Quando ci sono le diseguaglianze, la polarizzazione è inevitabile: il senso di ingiustizia è un terreno fertile per demagoghi e tiranni". Per l'ex premier greco infine "è un errore" frenare sull'adesione Ue di Macedonia del Nord ed Albania, favorendo l'ingerenza russa. Per questo afferma che è "chiaro" che dobbiamo accogliere l'Ucraina nella Ue, "ma ci sono dei Paesi balcanici che sono già avanti nel processo di adesione e dobbiamo dare loro la priorità".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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