Biden invia nuove truppe in est Europa a difesa dell’Ucraina

“Nei prossimi giorni” saranno schierate nuove truppe dell’esercito americano in Est Europa: circa 2mila in Polonia, e migliaia tra i paesi sud-orientali come la Romania. È ciò che ha fatto sapere la Cnn, anticipando l’annuncio del Pentagono che dovrebbe arrivare in queste ore, data l’approvazione formale del dispiegamento già avvenuta per mano del presidente Biden. 

I funzionari americani hanno riferito alla Cnn che l’azione approvata da Biden rappresenta una dimostrazione di sostegno da parte di Washington agli alleati della Nato, minacciati dalle azioni portate avanti in queste settimane dalla Russia di Vladimir Putin. In questo senso, era di qualche giorno fa l’annuncio del portavoce del Pentagono John Kirby della messa in stato d’allerta di circa 8500 soldati per la crisi ucraina.

Lo stato d’animo in Ucraina 

Proprio in queste ore, è stato ribadito da fonti Ucraine che non è in atto, da parte del paese guidato da Zelensky, la pianificazione di alcuna azione offensiva, come ha riportato il Ministro degli Esteri Dmytro Kuleba in conferenza stampa a Kiev. Kuleba ha inoltre ribadito come le truppe militari russe, stabili al confine con l’Ucraina, non siano “Sufficienti per una invasione su vasta scala dell'Ucraina”.

Lo stesso premier Ucraino Zelenski, in una conferenza stampa congiunta con il primo ministro olandese Mark Rutte, ha espresso la posizione pacifista dell’Ucraina, ribadendo che gli armamenti in arrivo da paesi come Usa e Gran Bretagna serviranno “Per difesa”. “Noi pensiamo solo alla pace e alla fine dell'occupazione dei nostri territori, ma unicamente attraverso canali diplomatici. Non cederemo i nostri territori, a qualunque costo". Zelenski ha poi insistito sulla necessità di “Misure preventive” per contenere la Russia.

Nella stessa conferenza Rutte ha espresso posizioni forti, rtiferendo che "un'ulteriore aggressione" da parte russa contro l'Ucraina "avrà gravi conseguenze, affermando che “L'unica soluzione per la de-escalation è la diplomazia”.