Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Biden e Xi tra amori e minacce

biden xi.jpg

I due leader si sono incontrati in videoconferenza tra minacce velate e attestati di stima

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha sentito in video conferenza il leader cinese Xi Jinping, in un incontro durato circa tre ore e mezzo

L’incontro è iniziato con toni informali, con Xi che ha definito Biden “Un vecchio amico” e il Presidente USA che ha risposto “La prossima volta spero che riusciremo ad incontrarci a tu per tu come eravamo soliti fare quando viaggiavamo attraverso la Cina". Toni informali che hanno però dato inizio a un incontro duro e sincero sulla situazione dei due paesi.

La nostra responsabilità come leader – dice Biden – è quella di garantire che la competizione tra i nostri paesi non si trasformi in conflitto”. Il presidente americano ha parlato della necessità di una “Semplice e aperta” concorrenza. 
Dobbiamo “Essere chiari e onesti – ha proseguito Biden - dove non siamo d'accordo e lavorare insieme dove i nostri interessi si intersecano, specialmente su questioni globali e vitali come il cambiamento climatico”. Il presidente americano ha concluso parlando dello scenario mondiale e affermando che un sano rapporto tra Cina e Stati Uniti “Avrà un profondo impatto non solo sui nostri paesi ma anche sul resto del mondo”.  

Ciò che è molto importante, come ho detto ad altri leader mondiali quando chiedono della nostra relazione, è che abbiamo sempre comunicato l'uno con l'altro in modo molto onesto e sincero. E non ci lasciamo mai chiedendoci cosa stia pensando l'altro". 

Parole che lasciano trasparire tranquillità e un rapporto sano e cordiale, almeno in apparenza: "Una solida e stabile relazione tra Cina e Stati Uniti – ha detto Xi jinping - è necessaria per far progredire lo sviluppo dei nostri due paesi e per salvaguardare un ambiente internazionale pacifico e stabile, compresa la ricerca di risposte efficaci alle sfide globali come il cambiamento climatico”.

Le accuse

Durante il colloquio, il momento più caldo è stato nell’ambito della vicenda Taiwan. Sull’argomento, il presidente Biden si è detto contrario ad azioni unilaterali, affermando che gli “Stati Uniti si oppongono fortemente agli sforzi unilaterali di cambiare lo status quo o di indebolire la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan". Come ha fatto sapere Washington in una nota, Biden si è detto preoccupato “Per le pratiche della Repubblica popolare cinese nello Xinjiang, in Tibet e Hong Kong e sui diritti umani più in generale".

Sulle questioni, la risposta del leader cinese è rimasta ferma sulla sua posizione a riguardo, affermando che il proprio paese è pronto a “Misure decise” nel caso il governo di Taiwan supererà la “Linea rossa” .

Le forti tensioni degli ultimi mesi, ha continuato, "Sono da ascrivere ai recenti tentativi delle autorità dell'isola di cercare il sostegno americano alla loro agenda indipendentista, così come all'intenzione di alcuni americani di usare Taiwan per contenere la Cina. Queste mosse sono estremamente pericolose, è come giocare con il fuoco e chi gioca con il fuoco si brucia" ha continuato, associando le due potenze in ballo a "due navi giganti nell'Oceano. È importante per le due parti mantenere la mano ferma sul timone e avanzare insieme, senza perdere la rotta, ancor meno scontrandosi tra di loro".

Un incontro che ha toccato anche altri punti di politica estera, come le recenti bicende in Afghanistan e le situazioni di Iran e Corea del Nord.

Le stoccate più pesanti sono arrivate da Xi verso gli Stati uniti. Il presidente cinese ha affermato di non gradire l’uso dei diritti umani, da parte degli USA, per entrare nel merito negli affari interni di un paese. 
Xi ha poi contestato la “Politicizzazione” delle vicende economiche tra le due potenze, affermando che gli USA dovrebbero cessare le politiche economiche che creano danni alle imprese cinesi.
Biden, in risposta, "È stato chiaro sulla necessità di proteggere i lavoratori e le industrie americani dalle pratiche economiche e commerciali scorrette della Cina" fa sapere la Casa Bianca.

Un colloquio tra amori e minacce quello tra i due presidenti, che conferma l’insofferenza cinese verso l’interventismo' statunitense e la presa di posizione degli USA su Taiwan e in ambito economico.
L’impressione è che una guerra all’ultimo sangue, anche semplicemente diplomatica, non giovi a nessuno. E la metafora delle navi usata da Xi Jinping riassume perfettamente il concetto di due navi che, se si scontrassero, affonderebbero insieme.

2 anni fa
Autore
Emanuele Di Casola

Commenti