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I balneari sull'orlo di una crisi di nervi

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La decisione del Consiglio di Stato ammonisce il Governo italiano ricordando che non si gioca con le direttive europee e la Costituzione

 

L'ulteriore proroga della concessioni balneari alla fine del 2024, contenuta nel decreto Milleproroghe, è "in contrasto" con la direttiva Bolkestein e quindi "va disapplicata da qualunque organo dello Stato". E' quanto ha stabilito il Consiglio di Stato in una sentenza del 1° marzo scorso che torna a pronunciarsi sul tema in riferimento a una questione relativa al Comune di Manduria, e al ricorso dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato contro l'amministrazione che aveva prorogato alcune concessioni demaniali marittime.

La decisione del Consiglio di Stato ammonisce il Governo italiano ricordando che non si gioca con le direttive europee e la Costituzione. Le direttive europee non possono essere disattese e non applicate e le proroghe non possono essere autorizzate dalle singole amministrazioni locali. Questa è una dura sconfitta del governo Meloni che si è battuto in difesa dei privilegi di chi paga allo Stato, come ad esempio nel caso del Twiga , solo 20mila euro a fronte di un fatturato che si aggira intorno ai 4 milioni di euro l’anno". Così Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra.

“Ricordiamo - prosegue - che lo Stato incassa soltanto 107 milioni di euro anno dalle concessioni balneari, mentre il fatturato complessivo è di 7 miliardi di euro, con un tasso di evasione altissimo. Nel corso degli anni troppe spiagge italiane sono state trasformate da ‘lungomari’ in ‘lungomuri’, che chiudono la possibilità di poter vedere il mare, per causa della privatizzazione e cementificazione: tra tutti uno dei casi più emblematici è quello di Ostia. È dal 2010 che la Destra tenta di disapplicare la direttiva Bolkestein, ma con la decisione di oggi è una vittoria per un’Italia che non deve essere fondata sui soliti privilegiati”.

“Il Governo insiste con protervia nelle scelte corporative sui balneari e continua a sbattere contro il muro. Dopo l’Europa (e il Quirinale) anche il Consiglio di Stato boccia Meloni. A questo punto faccia marcia indietro anche su questo e proceda in modo intelligente alla definizione delle gare”. Lo scrive su Twitter il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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