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Bolsonaro ambiguo e complice

Jair Bolsonaro, presidente Brasile

Non si fa attendere la disamina di quanto avvenuto in Brasile: per il deputato Porta del Pd è tutto chiaro

Di fronte all'assalto dei suoi sostenitori alle sedi istituzionali in Brasile, l'ex presidente Jair Bolsonaro "è stato ambiguo e in qualche maniera complice". Lo ha detto Fabio Porta, deputato del Pd per l'America meridionale, sottolineando come il fatto che Bolsonaro sia andato negli Stati Uniti per non passare le consegne al suo successore Luiz Inacio Lula da Silva sia stato "un segnale di disprezzo per le istituzioni".

Dopo l'assalto, sottolinea Porta, Bolsonaro "ha fatto ieri una dichiarazione molto leggera, soltanto sette ore dopo l'invasione, che sembra fatta più per proteggere se stesso da eventuali accuse o condanne o preservare la sua figura per un'eventuale ritorno elettorale, non una reale presa di distanza dalle violenze. Bolsonaro continua ad essere una figura ambigua, per certi versi pericolosa per la democrazia , gli ultimi fatti vanno riferiti al modo con cui Bolsonaro ha governato il paese".

Quanto accaduto, "era ampiamente prevedibile, sia dopo il primo turno che il secondo", nota il deputato, ricordando "le manifestazioni per niente pacifiche, i blocchi stradali per due mesi, le minacce ai sostenitori dei Lula, le proteste che sostanzialmente inneggiavano ad un intervento militare, al golpe". E sono state iniziative "stimolate dalla macchina di notizie false che l'ex presidente Bolsonaro non ha mai bloccato, ma semmai incentivato".

Porta ha parlato di assalto "codardo", fatto la domenica quando le sedi istituzionali erano vuote, "senza nemmeno avere avuto il coraggio affrontare la manifestazione pacifica nel giorno dell'insediamento di Lula". A suo parere "la cosa importante è sentire che l'esercito nel suo insieme ha garantito e aiutato a ristabilire l'ordine pubblico". "Che parte della polizia sia stata accondiscendente è evidente, che però l'esercito, come struttura che risponde al governo, in questo momento sia a fianco del presidente questo è altrettanto vero. Nelle prossime ore avremo meglio il quadro e spero ci siano dichiarazioni chiare da parte del ministro della difesa, dei vertici dell'esercito per fugare ogni dubbio", ha sottolineato.

In Brasile, si assiste ad una forte polarizzazione politica, "Lula ne è consapevole, i suoi primi pronunciamenti vanno nella direzione di una pacificazione nazionale. Anche nella composizione del governo Lula ha dato chiaramente a intendere che sarà il presidente di tutti e che cercherà di comporre con tutti anche con parte dell'ex maggioranza di governo - sottolinea Porta - il problema è che c'è una parte della politica del paese che semplicemente si rifiuta di accettare regole democratiche. Quando si mette in discussione il risultato del voto vuol dire non accettare la democrazia, invocare qualcos'altro, un sistema autoritario. Questo è il vero dramma che vi è in Brasile".

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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