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Il Pd che vorrei nello scontro Bonaccini-Schlein

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Qualche scintilla sul giudizio di Giorgia Meloni, i diritti e il Jobs Act ma domenica saranno amici contro per lo spoglio

Distinti ma complementari. Stefano Bonaccini e Elly Schlein in un'ora di confronto tv su Sky Tg 24 descrivono il Pd che vorrebbero. Chiaramente di sinistra quello della deputata dem. Pragmatico e concreto quello del presidente della regione Emilia Romagna. Qualche scintilla sul giudizio di Giorgia Meloni, i diritti e il Jobs Act.

Tanti i punti di accordo: lo Ius Soli, il no al presidenzialismo e l'autonomia differenziata, i migranti e la cancellazione della Bossi-Fini. Anche sui partecipanti alle primarie: tutte e due scommettono sul milione. Bonaccini ripete più volte: "Sono d'accordo con quanto detto da Elly". Più 'pugnace' la sfidante che deve recuperare nelle primarie lo scarto di quasi 20 punti nei congressi di circolo riservati agli iscritti.

Schlein stessa al termine del confronto lo ha definito 'british', tanto che le viene chiesto se è immaginabile un ticket dopo le primarie di domenica. "Il ticket? Dobbiamo lavorare tutti insieme con Gianni e Paola, le forme della collaborazione successiva le valuteremo dopo, ora siamo impegnati a vincere e allargare la partecipazione. Comunque vada, domenica a vincere sarà il Pd".

Qualche tensione appunto c'è stata su Meloni. Dice Bonaccini: "Il giudizio sul governo è molto negativo, da 4. A Meloni non dico che è incapace dopo che ci ha battuto, sfiorerei il ridicolo. Meloni voglio batterla nelle urne", ha detto Bonaccini e Schlein ribatte: "No, non sono d'accordo con Stefano su questo. Penso che bisogna essere estremamente netti su quello che sta accadendo: il governo combatte i poveri e non la povertà, abbiamo visto la brutalità con la quale hanno portato i migranti nei porti più lontani. Penso non ci sia da misurare le critiche verso un governo non è stato capace di condannare l'aggressione squadrista a Firenze". Controreplica di Bonaccini: "Ho dato un giudizio molto negativo sul Governo, ma Meloni va sconfitta alle elezioni".

Sui diritti poi va in scena un botta e risposta tra i due sfidanti. "Se difendiamo i diritti dobbiamo difendere anche i diritti sociali, non solo quelli civili", dice Bonaccini. Ma Schlein argomenta: "Diritti sociali e civili sono inscindibili: chi viene discriminato lo e' sul lavoro, a scuola, nella società".

Qualche distinguo anche sulla lotta alla precarietà. Per Bonaccini: "La prima cosa da fare è rendere il lavoro precario più costoso del lavoro stabile e dall'altra parte aumentare le buste paga". Ma per Schlein non è la ricetta giusta: "Non sono d'accordo con questa idea di far pagare meno il lavoro stabile del lavoro precario ma occorre limitare il ricorso ai contratti a termine. La gran parte dei giovani lavoratori e delle lavoratrici non arrivano a novecento euro al mese. Bisogna alzare i salari abbassando le tasse sul lavoro e alzando le tasse sulle rendite finanziarie".

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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