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Brunetta: 'oltre la politica, ora sostegno a fattori produttivi'

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Dal ministro Brunetta a Giovannini, come cambia l'Italia della ripresa che vuole lasciarsi alle spalle il periodo del Covid

Un'Italia decisa a correre, a diventare la locomotiva d'Europa, considerata sia la politica sanitaria per affrontare il Covid19 sia soprattutto per il prosieguo, con la pioggia di miliardi di euro per via del Pnrr. Così il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta torna sull'argomento che più gli sta a cuore, cioè la ripresa economica del Paese, che pare arriverà a far registrare a primavera 2022 un +6%. 

"Draghi sta interpretando correttamente il momento: noi stiamo cercando di superare le politiche della domanda - i sussidi, i bonus e i ristori che si erano resi necessari per contrastare gli effetti nefasti della pandemia e che hanno prodotto 200 miliardi di spesa incrementale – per passare alle politiche dell’offerta a sostegno dei fattori produttivi, indispensabili per rafforzare la crescita. È una fase di transizione, che genera comprensibili ma anacronistiche reazioni di difesa. Un atteggiamento legato al passato più che orientato al futuro". 

Il ministro Brunetta, da sempre alfiere del premier Draghi, punta tutto sulla roulette del futuro. "Non è il momento di piantare bandierine. È il momento del coraggio. - ha aggiunto Brunetta - Il coraggio di guardare avanti in coerenza con gli impegni presi con la Commissione europea e scritti nero su bianco nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Avanti con la legge di bilancio, il decreto abilitante per accelerare il Pnrr e la delega sulla concorrenza" ha ribadito. "Misure che devono portare a un phasing out delle politiche assistenzialiste (necessarie nella fase acuta della pandemia) e, al contempo, rafforzare l’ottima fase di crescita economica che sta vivendo l’Italia. Una visione miope non gioverebbe affatto al nostro Paese” ha concluso il ministro.

Ma il ministro per la PA non è l'unico che è intervenuto sul tema della ripresa, poichè anche il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Giovannini ha toccato altri argomenti, abbracciando il tema della Costituzione, ma soprattutto del clima. "Il Parlamento sta cambiando la Costituzione. Finalmente, lo dico perché mi sono battuto per queste cose quando ero portavoce dell'Asvis: si toccano degli articoli che hanno a che fare con i principi. Il primo elemento è l'articolo 9, che dice che tutto quello che si fa bisogna farlo anche nell'interesse delle generazioni future. La seconda modifica riguarda l'articolo 41 che dice che l'attività economica va svolta nel rispetto dell'ambiente e della salute. Questo cambiamento dell'ordinamento complessivo non è altro che un riconoscimento che i principi del Next Generation Eu, primo tra tutti quello del 'do not significant harm', che a questo punto cala nelle politiche".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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