A Gaza il cessate a fuoco è sempre al limite
Intanto il Canada intima ai propri connazionali di lasciare il Libano
"Non è un accordo" qualsiasi intesa che non garantisca un cessate il fuoco e la fine delle operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza. E "se (Israele) pensa che prendendo di mira la mia famiglia cambierà la nostra posizione o quella della resistenza, sono degli illusi". E' quanto afferma il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, in una dichiarazione riportata dalla tv satellitare al-Arabiya dopo la notizia della morte della sorella di Haniyeh, che aveva già perso tre figli e quattro nipoti in un raid ad aprile.
"Il movimento ha garantito tutta la flessibilità possibile e ha accettato senza esitazione tutti i piani proposti, a patto che i risultati fossero la fine dei crimini e dell'aggressione e il ritiro completo dalla Striscia di Gaza", insiste Haniyeh.
Il Canada invita i suoi cittadini a lasciare il Libano. "La sicurezza e l'incolumità dei canadesi in patria e all'estero è la priorità del Canada - afferma il ministro degli Esteri, Mélanie Joly, secondo una dichiarazione diffusa dal dicastero - La situazione della sicurezza in Libano sta diventando sempre più volatile e imprevedibile a causa della violenza, continua e in aumento, tra Hezbollah e Israele e potrebbe peggiorare ulteriormente senza preavviso".
"Il mio messaggio ai canadesi è stato chiaro sin dall'inizio della crisi in Medio Oriente. non è il momento di recarsi in Libano. E - aggiunge - per i canadesi che attualmente si trovano in Libano è ora di partire, fin quando restano disponibili i voli commerciali". Perché "se il conflitto armato si intensificasse potrebbe avere ripercussioni sulla vostra capacità di lasciare il Paese e la nostra capacità di fornirvi servizi consolari".
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