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Record di riqualificazione immobiliare. Il caso Uniko

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L'ad dell'azienda Pecci: in 2023 fatturato di circa 85 mln, +146% rispetto al 2022, riqualificate 1.500 unità immobiliari

"Nell’ultimo triennio abbiamo profuso grandi sforzi senza mai perdere di vista due principi fondamentali: trasparenza ed equilibrio finanziario che siamo riusciti sempre a garantire in tutte le fasi dei vari progetti, ai fornitori, alle maestranze e ai professionisti, il che ci ha consentito di far funzionare il sistema, senza mai dover chiudere, fosse anche per un giorno, uno dei nostri cantieri. Un modus operandi che ci ha consentito di raggiungere importanti risultati sui nostri cantieri. Volendo tradurre in cifre reali il nostro impegno, possiamo affermare di aver installato circa 200.000 mq di isolamento termico, circa 10.000 serramenti, oltre 1.000 impianti termici, oltre 2 MW di fotovoltaico installato solo nel corso 2023, per un totale di circa 1.500 unità immobiliari e 110 condomini riqualificati". Così, con Adnkronos/Labitalia, Francesco Pecci, ad di Uniko SpA società benefit, azienda di Orte (Vt), racconta i risultati raggiunti in questi anni nella sua attività nell'ambito del superbonus.

Uniko spa con il conseguimento dello status di Energy Service Company (ESCo), oltre ad affermarsi una eccellenza assoluta nel campo dell’edilizia sostenibile, rappresenta infatti un modello virtuoso nella gestione del Superbonus 110% e dei vari bonus edilizi, con importanti ricadute a livello economico e sociale, misurabili facilmente in termini di incremento occupazionale, di riduzione di Co2, di accrescimento del valore patrimoniale degli edifici e di un aumento considerevole degli imponibili fiscali.

Queste performance hanno consentito ad Uniko SpA SB di chiudere il 2023 con un fatturato di circa 85 milioni, registrando una crescita del 146% rispetto al 2022 ed esprimendo una forza lavoro diretta di 80 dipendenti.

Ma quale la strategia vincente per questa 'best practice'? "Grazie alla nostra 'condotta lineare', i principali istituti di credito italiani come Intesa Sanpaolo, UniCredit, Bnl e Monte dei Paschi di Siena hanno dato fiducia alla nostra azienda mediante concessioni di plafond per acquisto di crediti fiscali per un volume pari a circa il 40% del controvalore del fatturato complessivamente prodotto nel triennio 2021/2022/2023", sottolinea Pecci.

"Per il restante 60%, Uniko SpA -spiega l'ad dell'azienda- ha interessato il mercato secondario, facendo leva sull'elevato grado di fidelity maturato con i primari operatori commerciali ricompresi nella filiera produttiva delle forniture di materiale per l'edilizia che hanno condiviso le nostre politiche di sviluppo, creando i presupposti per un patrimonio aggregativo di fiducia reciproca e di sinergie operative destinato a durare nel tempo".

"Inoltre, altro aspetto importante, i nostri crediti fiscali per detrazioni edilizie, ceduti in gran parte al ceto bancario ed ad importanti operatori del mercato secondario, sono stati certificati in prevalenza da Ernst & Young e da Deloitte, quali principali advisor del settore", conclude.

30 Gennaio
Autore
Pasquale Lattarulo

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