Taglio fondi per la manutenzione strade, c'è preoccupazione
CNA e Confartigianato esprimono perplessità per la riduzione pari al 70% decisa dal Ministero
CNA e Confartigianato esprimono “grave preoccupazione” per i consistenti tagli, pari al 70%, delle risorse per la manutenzione straordinaria della rete viaria delle province e delle città metropolitane. È quanto lamentano le due associazioni nel corso dell’audizione sul DL Infrastrutture davanti alle Commissioni trasporti e ambiente della Camera mettendo in risalto anche il fenomeno sempre più frequente del ricorso a deroghe al Codice degli appalti. “Il moltiplicarsi di eccezioni – affermano CNA e Confartigianato – induce a ritenere che forse il sistema ordinario di gestione degli appalti non garantisce sufficiente rapidità e capacità attuativa costringendo il legislatore a ricorrere sempre più spesso a deroghe e procedure speciali”.
Apprezzamento, invece, per le misure introdotte nel decreto sull’autotrasporto merci e in particolare sulla disciplina dei tempi di attesa di carico e scarico oltreché dei tempi di pagamento dei corrispettivi contrattuali per i servizi di trasporto. Tuttavia CNA e Confartigianato hanno presentato alcuni interventi correttivi per rendere le misure più chiare ed efficaci.
Sulle modalità di aggiornamento dei canoni demaniali marittimi, le due associazioni ritengono sbagliata la scelta del legislatore di utilizzare l’indice Istat dei prezzi alla produzione invece dell’indice dei prezzi all’ingrosso.
Infine il tema di procedure più semplificate per l’installazione di impianti FER. “È necessario – affermano le due associazioni – che nell’identificazione di specifiche aree si faccia riferimento non solo alle aree industriali ma anche a quelle artigianali, ugualmente presenti sul territorio”. Inoltre CNA e Confartigianato rilevano che la connessione alla rete energetica continua a rappresentare una forte criticità. Pur in presenza di un quadro regolatorio definito, continuano a registrarsi ritardi da parte dei distributori nella connessione degli impianti alla rete, con conseguente mancata entrata in esercizio e, a cascata, mancata attivazione del sistema incentivante”.
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