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Quel filo sottile tra la vita e la morte: la storia di William

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Una storia a lieto fine quella del ciociaro William Capogna, che subisce 3 arresti cardiaci in meno di 1 ora

Vivere alla giornata. Senza stress. Godendosi il quotidiano, l'ordinario, senza strafare, cercando gli affetti, anche quelli banali, non solo quelli che ci fanno palpitare il cuore. Ecco, il cuore. Una storia come tante quella di William Capogna, responsabile di un magazzino di una ditta edile nel Frusinate, una storia a lieto fine, però. Quello che fa notizia di solito sono le vicende legate alla malasanità, forse sarebbe oltremodo equilibrato raccontare anche storie che hanno un happy end. Del resto, Eros e Thanatos si rincorrono e si sovrappongono, in questa storia si sono fuse, soprattutto per l'imprevedibilità degli avvenimenti. 

Siamo nella frescura di Posta Fibreno, in Ciociaria, ai margini del Parco nazionale d'Abruzzo, nella suggestiva e selvaggia Val Comino, è un giorno qualunque d'agosto, di quei pomeriggi italiani trascorsi all'aria aperta, tra amici, apprestandosi a preparare una grigliata o raccontandosi le ultime passeggiate nella riserva naturale o la visione dell'isola galleggiante che domina il lago omonimo e che incuriosisce così tanti turisti. William a un certo punto sente un forte dolore al petto, le braccia che diventano di cemento, prova la sensazione che sta smarrendo conoscenza. La vita è scandita da attimi, William sibila un allarme tra gli amici, Armando Paolelli interviene immediatamente perché capisce che la giornata di festa si sta trasformando in tragedia e lancia il soccorso al 118 di Atina. Poi, William sente tutt'attorno ovattato, così sprofonda nel buio totale. Si risveglierà il giorno dopo, sul letto di un ospedale, quello di Frosinone, dopo aver trascorso 24 ore di coma farmacologico. Così è il personale medico e paramedico a prendersi cura di quest'uomo che lotta tra la vita e la morte: l'ambulanza lo ha portato in ospedale, lo ha condotto nel reparto Utic di turno dell'ospedale frusinate, poi nel reparto di emodinamica e di cardiologia. L'intervento è immediato, la rianimazione diventa un lavoro quasi fordiano di catena di montaggio declinata alla medicina, con l'impegno di tutti, per far ripartire un cuore che non vuole sentire ragioni di continuare a battere.

Facile pensare che un uomo di 43 anni che subisce nell'arco di un'ora scarsa ben 3 arresti cardiaci sia un soggetto a rischio, non solo anagrafico, ma per il tipo di vita abituato a condurre. E invece no. William non beve, ha smesso da diversi anni la dipendenza dal tabagismo, segue un regime alimentare senza particolari eccessi, il suo hobby lo porta a contatto con la natura, all'aria aperta e a lunghe passeggiate, essendo abituato a scovare tartufi nell'eden in cui vive. 

"Non sai spiegarti quello che ti accade finché non lo subisci - racconta William -. Così, oggi guardi la vita da un'altra prospettiva, che va vissuta giorno per giorno, senza stress, con l'affetto degli amici e di chi ti ama. E poi ci sono gli angeli custodi. Di quelli, no, non puoi farne a meno". 

2 anni fa
Autore
Gian Luca Campagna

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