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Il rialzo del carburante rischia di mandare in tilt il governo

Pompa di carburante

Per protesta dal 14 marzo verrà spenta illuminazione degli impianti self-service durante le ore notturne

''L’Iva sui carburanti va azzerata del tutto almeno fino al termine dell’emergenza energetica, anche in considerazione degli enormi guadagni incamerati dallo Stato grazie all’escalation dei listini alla pompa da novembre ad oggi, e serve ridurre le accise che contribuiscono a tenere elevati i prezzi di benzina e gasolio”. Lo afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, in una nota. “Solo così sarà possibile riportare i listini dei carburanti a livelli accettabili, calmierare i prezzi al dettaglio e permettere a migliaia di imprese di continuare la propria attività”, conclude Rienzi.

I gestori di carburanti chiedono al governo ''interventi urgenti e l’immediato ripristino dell’accisa mobile già prevista nella legge finanziaria 2008''. Lo scrivono Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio in una nota. ''In attesa che arrivino dal Governo i segnali richiesti i gestori, nel tentativo di arginare l’aumento vertiginoso dei costi a margini invariati, a partire dalla giornata di lunedì 14 marzo terranno spenta l’illuminazione degli impianti in modalità self-service durante le ore notturne''. Altre iniziative verranno valutate ''nei prossimi giorni per salvaguardare il mantenimento dei livelli occupazionali degli oltre 22 mila distributori di carburanti, di un settore al servizio del Paese e dei cittadini che dà lavoro ad oltre 100 mila famiglie''.

''Dobbiamo tutti prendere atto della straordinarietà della situazione e non affrontarla con i metodi tradizionali. La forte speculazione, a quantità di petrolio e gas pressoché invariate, spesso governate da contratti a lungo termine con prezzi fissati in altro periodo, e l’isteria che caratterizza questa fase del mercato hanno fatti schizzare i prezzi così in alto'', sottolineano le organizzazioni.

''Dobbiamo tornare indietro di 10 anni per trovare, nel 2012, un prezzo della benzina a circa 1,90 euro e quello del gasolio a circa 1,78 euro. E non c’era alcuna situazione di conflitto o sanzioni a gravare sul mercato. Da sempre Accisa ed Iva compongono la parte maggioritaria del prezzo, sfiorando il 60% di quello pagato dal consumatore e non si può far finta di ignorarlo'', sottolineano Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio.

Ma, se questa situazione ''è insostenibile per i consumatori, usciti da due anni di pandemia, è ancor meno sostenibile per i gestori'', spiegano le organizzazioni. Tutti elementi che ''stanno caratterizzando questa fase e che prefigurano un inesorabile fallimento delle gestioni medesime''. Di fronte a questa situazione che sconta ''l’assoluta incapacità dei governi che si sono succeduti nel tempo ad affrontare in termini di sistema la questione energia, ci vuole una presa di coscienza collettiva, che riporti il tema della sicurezza energetica al primo posto nell’azione politica per evitare di ricadere, sempre e comunque, nell’incertezza. Per le famiglie, per l’industria e per il terziario''.

I gestori, in attesa che si sciolgano i nodi dell’ammodernamento e del rilancio di un comparto che appare, oggi più che mai, essenziale al Paese ed alla sua economia, chiedono che il Governo intervenga immediatamente dando applicazione a quanto previsto dalla legge 244 del 2007, in tema di accisa mobilie (o anticiclica) che consente, da una parte, di sterilizzare gli aumenti dell’Iva e, dall’altra, di creare un minimo di stabilità per famiglie ed operatori economici.

 

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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