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Ora il pericolo si chiama Centaurus

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Il virologo Pistello: 'Premesse teoriche per soppiantare le altre ci sono, ma va visto sul campo se ce la farà. A settembre ne saprimo di più'

"Le premesse teoriche ci sono. Le prove in vitro dimostrano che Centaurus", la sottovariante di Omicron BA.2.75, "avrebbe le carte in regola e il potenziale per soppiantare le altre. Ha dimostrato in provetta una capacità superiore di infettare. Ma va visto sul campo. Entro metà settembre avremo qualche indicazione sulla buona o cattiva sorte di Centaurus: sapremo se ce la potrà fare o verrà ricacciata indietro. Come è successo ad altre varianti che sulla carta avevano premesse altrettanto buone". A spiegarlo è Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell'Istituto superiore di sanità.

Uno studio in vitro dell'università dell'Insubria mostra che Centaurus ha una maggiore capacità di legarsi alle cellule dell'organismo e interagire con il recettore Ace2. "Questa non è una novità, è lo stesso trend che si era visto per tutte le varianti precedenti - spiega - Lo avevamo visto in Alfa, poi per Delta e così via. E' un elemento che suffraga che Centaurus ha il potenziale per soppiantare le altre. Ma se questo basta va visto sul campo. E' chiaro che poi questo vantaggio di Centaurus che emerge dagli studi in provetta va validato" nella vita reale. "Ricordiamo che c'erano anche altre varianti che avevano anche loro un quid in più e dovevano sulla carta fare grandi 'guai', dalla Beta alla Delta plus. In altri territori queste varianti sono diventate dominanti, ma da noi hanno fatto solo qualche caso sporadico", puntualizza Pistello.

"Un ottimo banco di prova, il migliore che si possa avere, è la survey che ogni inizio mese l'Istituto superiore di sanità (Iss) commissiona a 50 centri di riferimento italiani". In quell'occasione "dovremmo fare una sorta di sorveglianza nazionale sulle nuove infezioni". L'appuntamento con la survey potrebbe essere intorno al 5 settembre, se il calendario rimane lo stesso dei mesi precedenti, "il che vuol dire che dieci giorni dopo avremmo una fotografia nazionale delle varianti che ci sono e potremo capire dove si colloca BA.2.75". 
2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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