Chi vogliono i partiti al Colle?
Le strategie per il Colle entrano nel vivo, ma strappare un nome è cosa complicata
Un sondaggio di Ipsos per la trasmissione Di Martedì su La7 ha mostrato le preferenze degli italiani (campione di 500 persone) rispetto ad alcuni nomi frequenti associati al prossimo Presidente della Repubblica.
Nella lista primeggia incontrastato l’attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi, con il 30% delle preferenze. In seconda posizione, con il 14% dei voti, l’ex presidente del Consiglio e capo di Forza Italia Silvio Berlusconi, seguito in terza posizione con il 7% da Liliana Segre. Il 34% delle persone che hanno risposto al sondaggio non ha espresso una preferenza.
Una battaglia che sta scaldando lo scenario politico, perché avrà anche un ruolo decisivo per il futuro dell’attuale legislatura, che termina nel 2023.
Negli ultimi giorni aveva fatto molto rumorela proposta di Giancarlo Giorgetti, ora ministro dello Sviluppo Economico e numero due della Lega. Giorgetti, attirando molte critiche, aveva auspicato un Draghi al colle, ma che di fatto proseguisse le sue funzioni da Presidente del Consiglio, una sorta di Semipresidenzialismo ‘de facto’.
Centro-destra
La destra sembrerebbe compatta su Draghi al Colle, ma in uno scenario quasi gotico c'è il fantasma di Silvio Berlusconi che aleggia sulle scelte di Salvini e Meloni. Il nome del leader di Forza Italia sembra più un fenomeno mediatico, mentre Draghi al Quirinale permetterebbe la fine della legislatura e le elezioni anticipate, che secondo gli attuali sondaggi vedrebbero in testa e in maggioranza l’alleanza di centro-destra.
Su Draghi al Quirinale, Salvini aveva detto “Lo voterei subito”, mentre Meloni non aveva escluso dalla corsa né Draghi né Berlusconi “Se – Draghi - andasse al Quirinale, ragionevolmente, si dovrebbe andare a votare e questo è un punto a favore di Draghi. Silvio Berlusconi è una persona che abbiamo più volte sostenuto alla presidenza del Consiglio, figuriamoci se Fdi non lo sosterrebbe alla presidenza della Repubblica”.
Centro-sinistra
A sinistra, Enrico Letta non vuole fare nomi, ma assicura la compattezza del Partito Democratico intorno alla scelta, criticando il “Gioco politico mediatico, - in cui - ogni giorno viene lanciato un nuovo candidato. Per tre giorni si gira attorno a questo, come i criceti. – dice Letta - Sarà così fino a gennaio, è un errore”.
5stelle
In ottica 5stelle, l'ex premier Giuseppe Conte ha dichiarato “Prioritario” che l’attuale premier Mario Draghi rimanga Presidente del Consiglio: "La legislatura deve finire perché l'obiettivo prioritario é la realizzazione del Pnrr per il quale ci siamo strenuamente battuti. Che Draghi rimanga a Palazzo Chigi é la via prioritaria. Draghi non é fungibile - ha detto Conte – non è questo il momento di pronunciarsi” ha concluso.
È presto, molto presto per un toto nomi, ma le dichiarazioni dei Leader fanno intuire che Mario Draghi potrebbe essere realmente una soluzione, soprattutto perché libererebbe la poltrona più ambita dal centro-destra, ed è un candidato spendibile anche dal Partito Democratico.
Per quanto riguarda i 5stelle, secondo i sondaggi andare al voto in questo momento sarebbe un disastro, non è da escludere dunque la preferenza su un nome come quello di Liliana Segre, che metta d’accordo la maggioranza in Parlamento, lasciando Draghi al suo posto fino (almeno) alla fine della Legislatura. La petizione lanciata dal Fatto Quotidiano in questo senso (che ha raccolto, ad ora, 109mila firme su change.org per Liliana Segre al Quirinale), giornale molto vicino al movimento di Grillo, può essere un’indicazione in questa direzione, ma anche un depistaggio.
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