La Cia in Medio Oriente per la pace
Intanto venerdì 23 a Parigi ci saranno i colloqui per lo scambio di ostaggi tra Israele e Hamas
La macchina del negoziato prova a rimettersi in moto. Il direttore della Cia, William Burns, è atteso venerdì a Parigi per una nuova serie di colloqui con le controparti di Qatar, Egitto e Israele per riprendere gli sforzi per arrivare ad un accordo sul rilascio degli ostaggi in cambio di una tregua con Hamas. Lo hanno detto fonti a conoscenza del dossier al sito Axios.
Il governo britannico valuterà la sospensione delle licenze di export di armi a Israele se Benjamin Netanyahu andrà avanti con i piani di un'offensiva a Rafah. Lo scrive il Guardian, secondo cui, mentre la situazione umanitaria a Gaza si fa sempre più drammatica, cresce la pressione diplomatica sul Regno Unito perché segua altri Paesi e sospenda la vendita di armi. Fonti ministeriali fanno sapere che mentre al momento non è stata presa alcuna decisione, il governo ha la possibilità di reagire rapidamente se arriveranno pareri legali in base ai quali Israele viola il diritto umanitario internazionale.
"Ci sono i primi segnali di progresso verso un nuovo accordo sugli ostaggi". Lo ha affermato il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, in una dichiarazione trasmessa dal ministero della Difesa. "Siamo davanti a un'operazione a Rafah, che inizierà dopo l'evacuazione della popolazione dalla zona. Se non ci sarà un piano per liberare gli ostaggi, opereremo anche durante il Ramadan", ha precisato Gantz.
Confermando durante una conferenza stampa che ci sono "tentativi in corso" per promuovere una nuova intesa sugli ostaggi, e parlando di segnali "promettenti", Gantz - riferendosi anche alle parole del ministro delle Finanze Smotrich, secondo cui la liberazione degli ostaggi non è la priorità - ha assicurato che Israele "non smetterà di cercare una strada e non perderà alcuna occasione per riportare a casa le nostre ragazze e i nostri ragazzi".
Israele ha però smentito la notizia del quotidiano saudita Asharq al-Awsat, secondo cui avrebbe inviato una delegazione per i colloqui sugli ostaggi con Hamas al Cairo dopo che il gruppo terroristico "ha ammorbidito le sue posizioni". "Il rapporto saudita non è corretto, una delegazione israeliana non andrà al Cairo. Israele attende la risposta di Hamas, che dovrebbe arrivare oggi o domani, e poi verrà presa una decisione", ha detto a Ynet una fonte israeliana.
Il direttore della Cia, William Burns, è atteso venerdì a Parigi per una nuova serie di colloqui con le controparti di Qatar, Egitto e Israele per riprendere gli sforzi per arrivare all'intesa sugli ostaggi, in cambio di una tregua con Hamas, riferiscono fonti a conoscenza del dossier al sito Axios.
Intanto il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha criticato duramente Smotrich, dopo che l'esponente di estrema destra ha dichiarato che garantire il ritorno degli ostaggi "non è la cosa più importante" per Israele in questo momento, indicando come priorità la distruzione totale di Hamas.
"Un discorso molto irrispettoso sta cominciando a svilupparsi sugli ostaggi e le loro famiglie", ha dichiarato Herzog, citato dai media dello Stato ebraico. "Non esiste 'mitzvah' più grande nel giudaismo di salvare i prigionieri - ha aggiunto -. Si può discutere sul modo in cui raggiungere l'obiettivo, ma invito l'opinione pubblica e soprattutto i funzionari eletti a tenere conto dei sentimenti delle famiglie degli ostaggi". "Bisogna sapersi comportare con la massima sensibilità e capire che a volte ci sono cose che non vanno dette in pubblico", ha concluso Herzog.
Le autorità israeliane intanto si apprestano ad aprire il valico di frontiera di Karni, con la Striscia di Gaza, per permettere l'ingresso di maggiori aiuti umanitari per la popolazione palestinese nel nord dell'enclave, come riporta l'emittente Abc News citando fonti di Tel Aviv.
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