Mosca e Pechino pronte a stravolgere il mondo
A scriverlo sul Washington Post è Robert Kagan in un articolo sugli scenari che potrebbero aprirsi con la crisi ucraina
Per il commentatore neocon Xi Jinping potrebbe sfruttare a suo vantaggio distrazione Usa
"Mentre alcuni sostengono che le politiche Usa abbiano spinto Mosca e Pechino insieme, è il loro desiderio condiviso di sconvolgere l'ordine internazionale a creare un interesse comune". A scriverlo sul Washington Post è Robert Kagan, cofondatore del Project for the New American Century, ora analista alla Brookings Institution, in un articolo sugli scenari che potrebbero aprirsi con la crisi ucraina. Una crisi, con tutte le sue implicazioni, che si sviluppa tra l'altro mentre "la Cina minaccia di stravolgere gli equilibri strategici in Asia orientale, forse con un attacco di qualche tipo contro Taiwan", scrive Kagan, secondo il quale "da un punto di vista strategico Taiwan" - che Pechino considera una "provincia ribelle" da "riunificare" - "può essere un grande ostacolo all'egemonia cinese nella regione, come è ora, o il primo grande passo verso il dominio militare cinese in Asia orientale e Pacifico occidentale, come sarebbe dopo la presa, pacifica o meno".
Il commentatore neocon, che fu tra i principali sostenitori dell'invasione dell'Iraq di George Bush, aggiunge: "Se Pechino riuscisse in qualche modo a costringere gli abitanti di Taiwan ad accettare la sovranità cinese, il resto dell'Asia andrebbe in panico e chiederebbe aiuto agli Usa". Oggi, secondo Kagan, dovrebbe essere "palese" per Xi che gli Stati Uniti hanno già abbastanza da fare con l'Europa. E a prescindere da "quali fossero i suoi calcoli prima dell'invasione russa dell'Ucraina, può concludere solo che sono aumentate le possibilità di portare a termine qualcosa con successo, a Taiwan o nel Mar cinese meridionale". E se "molto tempo fa la strategia di difesa americana si basava sulla possibilità di un simile conflitto su due fronti", è stata "ufficialmente abbandonata" nel 2012, all'epoca di Barack Obama, "la dottrina delle due guerre".
"Resta da vedere se questa tendenza verrà invertita e aumenteranno le spese per la difesa ora che gli Usa affrontano davvero una crisi su due teatri - scrive ancora - Ma è tempo di iniziare a immaginare un mondo in cui la Russia controlla effettivamente gran parte dell'Europa orientale e la Cina buona parte dell'Asia orientale e del Pacifico occidentale". E "gli americani e i loro alleati democratici in Europa e in Asia dovranno decidere, ancora una volta, se quel mondo è tollerabile".
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