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A oggi non ci sono nuove varianti dalla Cina

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Non si prevede che l'aumento dei casi di Covid-19 in Cina avrà un impatto sulla situazione epidemiologica nell'Unione Europea

"Non si prevede che l'aumento dei casi di Covid-19 in Cina avrà un impatto sulla situazione epidemiologica nell'Unione Europea e nello Spazio economico europeo, tuttavia monitoriamo costantemente la situazione con gli Stati membri". Così l'Ecdc, l'European Centre for disease prevention e control, sottolineando inoltre che le varianti Covid "che circolano oggi in Cina sono già presenti in Europa e non rappresentano un rischio per la risposta immunitaria dei cittadini europei che hanno livelli di immunizzazione e vaccinazione relativamente elevati".

"Il numero di contagi in Cina ha raggiunto un livello record con un picco il 2 dicembre 2022 - ricorda l'Ecdc -. Nelle ultime tre settimane l'incidenza è diminuita probabilmente anche a causa di un minore numero di tamponi effettuati, con conseguente minor numero di infezioni rilevate".

La Cina "ha iniziato a depositare le sequenze di Sars-CoV-2 nel database Gisaid EpicoV in numero maggiore rispetto al passato - evidenziano gli esperti Ecdc - Dall'1 al 30 dicembre 2022, la Cina ha depositato 592 sequenze, di cui 540 sono state depositate la settimana dal 25 al 30 dicembre. Queste sequenze appartenevano principalmente ai lignaggi (compresi i loro sotto lignaggi) BA.5.2 (35%), BF.7 (24%), BQ.1 (18%), BA.2.75 (5%), XBB (4% ), BA.2 (2%)". Dagli screening effettuati sui viaggiatori cinesi "è stato rilevato che circolano in Cina anche le varianti BA.5.6, BA.4.6, BM.4.1.1 e BA.2.3.20. Ma non è stata rilevata alcuna nuova variante".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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