Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

A Latina il sindaco Coletta tenta la remuntada su Zaccheo

coletta damiano.jpg

Al ballottaggio il centrodestra è in netto vantaggio con l'ex sindaco ma l'attuale primo cittadino confida sul suo buon governo e sulle divisioni degli avversari

Vuole giocarsi il secondo tempo Damiano Coletta, sindaco di Latina che al ballottaggio in programma il 17 e 18 ottobre parte in linea teorica in svantaggio in termini di percentuale con lo sfidante del centrodestra Vincenzo Zaccheo (35,66% contro il 48,30).

“Ma la partita è aperta” dice senza girarci attorno, convinto che possa ribaltare il pronostico. Ma l’effetto remuntada del ballottaggio non è l’unico assillo per l’ex calciatore e cardiologo che nel 2016 ha strappato con una clamorosa vittoria la poltrona di sindaco al centrodestra che qui resisteva dal 1993. C’è da affrontare -e superare- anche il fenomeno dell’anatra zoppa, dato che la forbice tra i due candidati nel primo turno è risultata talmente ampia da mettere in netta minoranza il sindaco uscente che se dovesse vincere al ballottaggio dovrebbe cominciare una serie di consultazioni in pieno stile calciomercato (17 consiglieri di centrodestra contro i 14 del centrosinistra), convincendo consiglieri autonomi (Annalisa Muzio del civico Fare Latina e Gianluca Bono dei 5S) e soprattutto i sostenitori di Zaccheo a passare con lui “per finalizzare progetti per Latina, in modo da darle per la prima volta un’autentica identità” specifica. E già, il capoluogo pontino conta 130mila abitanti, ha una superficie ben maggiore di Napoli, viene da anni di commissariamento per lotte intestine nel centrodestra ma ancora oggi non ha trovato una sua pacificazione e probabilmente nemmeno un suo destino.

E su questo Damiano Coletta non si nasconde, da quando si siede sulla poltrona di primo cittadino è forse diventato meno sofista e più pragmatico, guarda al risultato. “Ho già cominciato con le consultazioni, anche tra gli eletti del centrodestra, quelli che non hanno ancora accettato l’imposizione di Zaccheo come scelta. Del resto, sono garante anche di quel centrodestra che vuole la governabilità” va diritto. Verità o strategia per spaccare una coalizione che fino all’ultimo ha mal digerito la scelta dell’ex sindaco di Alleanza Nazionale che qui ha amministrato dal 2002 al 2010? La verità come direbbe Protagora sta nel mezzo, e se da una parte l’attuale sindaco ha capito che per governare e amministrare ha necessità di ogni forza politica (e sociale) dall’altra indebolire l’avversario tramite sospetti e tradimenti rafforza le sue fila e il suo credo.

E nella città fondata dal duce Benito Mussolini nel 1932 c’è anche un 40% di elettorato ancora tutto da intercettare che si è astenuto, numeri mai riscontrati fino a ora. “Deluso dal risultato del primo turno? Le scelte di voto vanno rispettate. Sarei deluso da chi ha fatto scelte non sul piano valoriale, ma confido sia stata una quota minoritaria -ammette-. Forse ho sbagliato anche io a comunicare la mia attività di governo e la mia persona. Mi spiego: nei primi 2-3 anni abbiamo fatto molto, abbiamo rimesso in moto una macchina amministrativa vicina al dissesto finanziario e senza alcun tipo di regolamentazione ma non abbiamo pubblicizzato quest’aspetto, sbagliando. Poi, io a livello caratteriale non sono il sindaco che non conoscendoti ti abbraccia per strada, anche se oggi la pandemia ci ha cambiato, mi ha cambiato, nelle relazioni, nei rapporti, così in città sono stato riconosciuto come sindaco di tutti. Questo concetto, però, ora va sostanziato”.

Un ragionamento che oggi per il sindaco Coletta, al netto dei consensi ottenuti rispetto all'avversario, trova sfogo in una filiera in itinere, faticosamente conquistata, superando le visioni miopi del suo partito civico (Latina Bene Comune) e allargando le sinergie con l’alleato di oggi, il Pd, tant’è che Latina per alcuni progetti vanta buone relazioni con la Regione, il Governo centrale “e soprattutto con l’Europa. Chi sta insieme a noi a governare questa città per un reale rilancio con un rapporto basato sulla correttezza amministrativa, sulla legalità e sulle pari opportunità troverà questa porta aperta” aggiunge in una sorta di call to action in salsa pontina.

Damiano Coletta ribadisce “che è una sorta di referendum”, s’appella ai padri costituenti della Repubblica, che nel Dopoguerra hanno dovuto ricostruire l’Italia del futuro con i soldi del Piano Marshall; qui a Latina, come nel resto d’Italia, le macerie sono economiche e ci sono i fondi del Pnrr a disposizione per disegnare un nuovo inizio. Ma ci vuole responsabilità, ripete: “Mi appello a un senso di responsabilità della politica, vicino a Zaccheo ci sono consiglieri che lo hanno sfiduciato, facile che si possa assistere di nuovo a uno stato di ingovernabilità della città”. Quindi il sindaco Coletta non punta solo sull’aspetto politico, chiama a gran voce esempi amministrativi, tradotti sempre col termine a lui più caro: governabilità, citando spesso anche il premier Draghi, figura totemica dove attorno si sono sedute le diverse forze partitiche nel momento dell’emergenza. “La mia governabilità oggi è rappresentata da azioni che si sono tradotte in finanziamenti ottenuti per far ripartire la città: i 70 milioni per la realizzazione del distretto della salute, i 27 milioni di euro dell’Ater per la riqualificazione del quartiere Nicolosi, i nuovi progetti per i quartieri Q4 e Q5, i fondi ottenuti per un progetto di marketing turistico per il litorale e per le città di fondazione, ma soprattutto i progetti previsti all’interno del Pnrr, la riqualificazione di un’azienda municipalizzata come la Abc che a breve ci porterà a una raccolta differenziata soddisfacente. Consegnare la città in mano a Zaccheo significherebbe far tramontare questi obiettivi, perché poco dopo dominerebbe l’ingovernabilità”.

Più che un appello al buon senso di una parte del centrodestra che ha sostenuto il candidato sindaco Zaccheo, Coletta in verità fa appello alle loro divisioni acide, ma la partita del ballottaggio è questa: dentro o fuori. Per la filosofia ci sarà spazio nel terzo tempo. O meglio, in caso di una nuova clamorosa vittoria da parte sua, nei tempi supplementari delle consultazioni.

 

 

2 anni fa
Autore
Gian Luca Campagna

Commenti