Condanna pesantissima per Mimmo Lucano

Una sentenza della quale si discuterà a lungo quella inflitta dal Tribunale di Locri all’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano nel corso del processo ‘Xenia’. Lucano è stato condannato a 13 anni e due mesi di reclusione, quasi il doppio di quanto chiedeva la Procura di Locri.
Alcune delle accuse rivolte a Lucano erano di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa e associazione a delinquere. Anche la compagna di Mimmo Lucano, Lemlem Tesfahun, è stata condannata a 4 anni e 10 mesi.

La reazione dell’ex sindaco è straziata. "Ho speso la mia vita per gli ideali, contro le mafie, ho fatto il sindaco, mi sono schierato dalla parte degli ultimi, dei rifugiati che sono arrivati, mi sono immaginato di contribuire al riscatto della mia terra, è stata un’esperienza indimenticabile, fantastica, però oggi devo prendere atto che per me finisce tutto.  È un momento difficile, non so cosa farò. Mi aspettavo una formula ampia di assoluzione".

Il legale di Mimmo Lucano Andrea Daqua ha fatto sapere di non aspettarsi una condanna così severa. “Siamo fiduciosi sulla assoluta onestà di Lucano e sulla insussistenza dei reati. Aspettiamo adesso le motivazioni e poi ci regoliamo" ha detto il legale della difesa.

Sentenza che è un assist alla destra sovranista, che non ha esitato a cogliere la palla al balzo e infierire sull’ex sindaco di Riace, mentre parole di vicinanza sono arrivate da personalità come Cirinnà, Boldrini e De Magistris. La politica è divisa, dunque, tra una sinistra che parla di 'condanna esagerata' e una destra che esulta, come stessimo parlando delle decisioni di un arbitro in una partita di calcio tra la squadra di chi è a favore dell'immigrazione e chi no. La giustizia farà il suo corso e se ci saranno evidenze Lucano, come tutti, dovrà pagare.