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Due giorni di sciopero appena partiti. Il punto di vista di Confcommercio

“Le rilevazioni sistematiche sui prezzi medi dei carburanti operate dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica hanno chiarito l’insussistenza di pratiche speculative da parte dei rivenditori all’origine dell’incremento dei prezzi dei carburanti, sperimentato ad inizio d’anno”. A sottolinearlo è stato Luigi Taranto, segretario generale di Confcommercio, in sede di audizione da parte della Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati sui contenuti del decreto legge Trasparenza. “Per effetto della progressiva riduzione degli sconti sulle accise – ha proseguito Taranto - si poteva infatti prospettare, nel passaggio d’anno, un incremento del prezzo di benzina e gasolio leggermente superiore a 18 centesimi di euro per litro. I prezzi medi alla pompa diffusi dal Mase, nella prima settimana del 2023, hanno, invece, segnalato incrementi nell’ordine di 16 centesimi di euro per litro, rispetto alla settimana precedente. Al netto della tassazione, il prezzo medio dei carburanti si è quindi ridotto, in una settimana, di circa il 2%”.

“Va però affrontato - ha ricordato il segretario generale di Confcommercio - il problema di lungo corso del carico fiscale gravante sui carburanti. Come è stato evidenziato dall’Osservatorio della Commissione Europea sui prezzi dei carburanti, il contributo del prelievo fiscale sul prezzo del gasolio in Italia è il più alto tra i Paesi dell’Unione, mentre quello sul prezzo della benzina è superato soltanto dal dato della Finlandia. Così se i prezzi al netto della tassazione di entrambi i prodotti sono, in Italia, inferiori ai valori medi europei, dopo la tassazione essi superano tali valori medi”.

“Quanto alle nuove disposizioni circa l’adeguamento della cartellonistica di pubblicizzazione dei prezzi presso i punti vendita – ha ancora osservato Taranto - esse non risultano utili e proporzionate rispetto all’obiettivo della diffusione di un consumo consapevole e informato, rammentato all’articolo 1, comma 5, del provvedimento in esame”. “Al fine di non gravare le imprese proprietarie delle infrastrutture di costi e oneri burocratici, di non attribuire ai gestori degli impianti ulteriori incombenze e di offrire ai consumatori un’informazione chiara e non ridondante, riteniamo, pertanto – ha evidenziato - che, in luogo dell’adeguamento della cartellonistica sui punti vendita, andrebbe rafforzato il potenziale informativo dell’Osservatorio del Ministero delle Imprese e del made in Italy denominato “Osservaprezzi Carburanti”. Tale strumento informativo - peraltro già accessibile su sito internet ed a mezzo app – potrebbe essere potenziato, rendendovi appunto disponibile anche il dato del prezzo medio. Inoltre, si potrebbe prevedere, presso i punti vendita e in prossimità degli erogatori di carburante, l’esposizione di un QR code che rimandi alla pagina di “Osservaprezzi Carburanti”.

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Foto: pixabay
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Autore
Claudio Mascagni
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